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Smith+Nephew cresce in Italia e inaugura la nuova sede, parla l’Ad Marchese

Smith+Nephew
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“Abbiamo fatto un grosso investimento nel nostro Paese, con il quale puntiamo ad attrarre talenti e aumentare la produttività”. Parola di Stefano Marchese, Ad di Smith+Nephew in Italia, sentito da Fortune Italia in occasione dell’apertura della nuova sede dell’azienda a Sesto San Giovanni, Milano.

Smith+Nephew è nata nel 1856 in Gran Bretagna, specializzandosi in medicazioni avanzate e dispositivi medici in ortopedia e medicina dello sport e arrivando a vendere i suoi prodotti in oltre 120 Paesi. Oggi impiega in Italia 154 persone, di cui 78 donne (“e una prevalenza femminile anche fra le figure manageriali”), con un fatturato 2022 da quasi 98 mln di euro, “e attualmente una crescita del 9% rispetto al 2021”. 

Stefano Marchese

Una sede all’insegna delle tre C

“La nuova sede è in un complesso noto come Edison Park, che ospita altre aziende multinazionali. Una scelta da parte di casa madre che ha comportato oltre 2 mln di dollari di investimento per attrezzare uno spazio di 1.500 metri quadri concepito in linea con la nostra filosofia, fondata sulle tre C: cura, coraggio e collaborazione – sottolinea Marchese – Siamo partiti da una divisione degli spazi tale da consentire una maggiore collaborazione  fra i dipendenti, in funzione delle diverse esigenze e obiettivi di performance”.

Una sede ‘intelligente’, strutturata in tre zone: Hub, con posti a sedere e uffici non assegnati, zone di collaborazione con una serie di stanze e spazi supportati dall’IT. Club, con posti a sedere e attrezzature non mobili, spazi informali per la collaborazione e la socializzazione. Infine Study, con posti e uffici non assegnati e dello spazio tranquillo per lavorare concentrati.

Un progetto “nato in pandemia – continua Marchese – e coerente con il nostro motto: Life Unlimited, una vita senza limiti”, molto attento anche all’ambiente e al benessere di chi vi lavora. “A differenza della precedente, molto vetusta anche dal punto di vista del consumo energetico, è stata posta grande attenzione al tema della sostenibilità“.

Crescere in Italia

Per Smith+Nephew il cambio di sede in Italia è un messaggio importante. “L’azienda dimostra di credere nel sistema Paese”, sottolinea Marchese. E questo in un momento delicato per il settore dei dispositivi medici, alle prese con la questione del payback. “Molte aziende per questo stanno disinvestendo, e la questione non è ancora risolta”. Le imprese del settore hanno presentato una valanga di esposti ai Tar regionali contro la misura, “e il fatto che Smith+Nephew abbia deciso di investire a prescindere dalla questione del payback è un messaggio importante”, sottolinea l’Ad.

L’impatto della crisi delle materie prime

Gli ultimi anni non sono stati facili per i produttori di dispositivi medici. “Il nostro settore ha risentito della crisi delle materie prime. Basti pensare che ogni intervento in ortopedia richiede una ‘cassetta degli attrezzi’ che dobbiamo assicurare, e dunque non si può disinvestire, ma occorre rispondere alle esigenze del chirurgo e del paziente. Smith+Nephew ha deciso di non tirarsi indietro”, accollandosi “maggiori investimenti  per gli strumentari”, testimonia Marchese.

Non dimentichiamo “che il settore ha subito delle perdite in pandemia legate al fatto che gli interventi in ortopedia sono stati ridotti in maniera importante, facendo allungare le liste d’attesa per i pazienti. La Siot (Società italiana di ortopedia e traumatologia) stima che siano stati circa 150mila quelli persi negli anni di Covid-19”, continua l’Ad.

Come sarà il 2023

Marchese è ottimista, convinto che l’anno in corso sarà “assolutamente positivo” per l’azienda. “Come esemplifica la nuova sede, Smith+Nephew punta a crescere e ad  attrarre nuovi talenti a 360 gradi. Non è un caso che, in un periodo di post-pandemia nel quale molte imprese disinvestono, la nostra faccia il contrario. Care, collaboration e courage sono i tre pilastri – conclude – sui quali vogliamo costruire il futuro dell’azienda nel nostro Paese”.

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