A rischio la sostenibilità del Ssn, l’allarme degli esperti Siti

Roberta Siliquini
Aboca banner articolo

“Dobbiamo porre la massima attenzione alla sostenibilità del Sistema sanitario nazionale. Perché così com’è oggi non è più sostenibile”. Lo sottolinea la presidente della Società Italiana di Igiene, Medicina Preventiva e Sanità Pubblica (Siti), Roberta Siliquini, a Fortune Italia, cercando di riassumere le principali evidenze emerse dal 56° Congresso nazionale della Siti.

I perché della non sostenibilità del Ssn sono tanti e spesso non tenuti presenti allo stesso modo. Ha spiegato Siliquini: “Abbiamo fattori indipendenti da noi, come i nuovi bisogni di salute che emergono con il tempo, che sono diversi da quelli presenti quarant’anni fa quando fu istituito il Ssn. Dobbiamo sostenere maggiori costi per un tempo più lungo, perché l’aspettativa di vita aumenta e con essa anche i costi sanitari per l’assistenza delle cronicità. E poi ci sono anche le nuove tecnologie, più costose di quelle del passato. Però la sostenibilità dipende anche dalle nostre scelte. Oggi scontiamo il mancato interesse al supporto finanziario del Ssn manifestatosi negli ultimi decenni e la scarsissima attenzione alla prevenzione”.

Certo, la prevenzione è un tema molto sentito da chi si occupa di Igiene e di Sanità pubblica perché se adeguatamente programmata e attuata permette di ridurre gli interventi e i costi necessari per curare. Ma naturalmente si tratta di investimenti che producono i loro effetti nel medio-lungo periodo, quindi poco ‘sexy’ per la classe politica che guarda ai consensi dell’oggi come i direttori di rete consultano i numeri dello share televisivo.

“Ciò che può salvare il nostro Ssn, con le caratteristiche di gratuità, universalità ed equità d’accesso, è proprio la prevenzione”, continua la presidente, “perché prevenire significa cercare di ammalarsi meno e il più tardi possibile. E quindi produrre minori costi e più in là nel tempo”.

Vien da chiedersi cosa poter fare per invertire una rotta che ormai sembra segnata, quella della deriva della sanità made in Italy. “Più che altro bisogna correre ai ripari. Subito. Porre più attenzione ai dipartimenti di Prevenzione e puntare a prevenire le malattie infettive e quelle cronico-degenerative. Ciò comporta anche attivare delle campagne di screening e campagne di comunicazione che determino l’attuazione di comportamenti corretti”, indica Siliquini.

Che sottolinea l’importanza che queste iniziative siano finanziate e organizzate in modo sistematico sul territorio e non per iniziativa locale. “Perché quando i concetti di salute pubblica e di prevenzione non possono andare d’accordo con quelli di autonomia differenziata”. E allora via a campagne di prevenzione da attuare sul territorio ma “andando alla ricerca dei fragili, anche nelle scuole”.

E poi c’è il capitolo della One Health. “Occorre un approccio come Sistema Paese”, afferma convinta Siliquini, mostrando apprezzamento per il Ddl Schillaci sulla stretta al fumo con norme che chiamano in causa anche altri dicasteri oltre a quello della Salute.

All’interno del capitolo One Health non si può non tenere conto dell’antibioticoresistenza, che secondo Oms rischierà di diventare una delle principali cause di morte nel mondo entro il 2050, provocando anche 10 milioni di morti ogni anno. Le idee della presidente Siti sono molto chiare: “Dobbiamo cancellare quella rassegnazione dilagante su questo tema. Ognuno deve fare la propria parte: allevatori, veterinari, medici, farmacisti, infermieri, cittadini. Solo se ci saranno prescrizioni più adeguate e utilizzi corretti si riuscirà ad attenuare il fenomeno. E anche in questo caso è necessario colmare il gap formativo e culturale”.

“Parlo naturalmente di insegnare ai cittadini l’utilizzo degli antibiotici secondo le indicazioni del medico. Ma anche di formare i professionisti sulla pericolosità di una prescrizione troppo ‘leggera’ degli antibiotici. E mentre agiamo, naturalmente dobbiamo ampliare la ricerca scientifica per individuare nuove molecole antibiotiche, ma anche per trovare nuovi metodi diagnostici che permettano di capire più in fretta degli attuali antibiogrammi quali sono gli agenti infettivi da combattere in caso di infezione”.

ABBIAMO UN'OFFERTA PER TE

€2 per 1 mese di Fortune

Oltre 100 articoli in anteprima di business ed economia ogni mese

Approfittane ora per ottenere in esclusiva:

Fortune è un marchio Fortune Media IP Limited usato sotto licenza.