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Sangue, perché donarlo (sopratutto in estate)/VIDEO

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Si avvicina il tempo delle vacanze, e rischiamo di trovarci a fare i conti con la carenza di sangue. Un fenomeno già segnalato da Avis in Umbria. Ecco allora che, nella Giornata mondiale del donatore di sangue, ci sembra opportuno parlare di questo gesto che salva la vita, oltre a fare del bene a chi lo fa (poi vedremo il perchè). Iniziamo col dire, però, che quella di oggi non è una data scelta a caso.

La Giornata mondiale è stata istituita nel 2005 dall’Organizzazione Mondiale della Sanità nel giorno di nascita di Karl Landsteiner (classe 1868), premiato col Nobel per la medicina nel 1930 per la scoperta dei gruppi sanguigni ABO.

“In Italia solo il 2,7% della popolazione dona il sangue“, ha sottolineato nei giorni scorsi il ministro della Salute, Orazio Schillaci, presentando la Campagna nazionale per la donazione di sangue e plasma 2023. Dopo gli anni difficili della pandemia, nel 2022 il numero di donatori di sangue “è leggermente cresciuto rispetto al 2021, avvicinandoci sempre più ai livelli pre Covid, e sono state effettuate 2,8 milioni di trasfusioni“. Ma il dato generale dei donatori resta limitato rispetto alla popolazione. E, soprattutto, manca il ricambio generazionale. Ma perché pochi giovani scelgono di donare? Sappiamo che i ragazzi sono molto generosi: li abbiamo visti in azione dopo l’alluvione in Emilia. Forse, allora, si tratta di mancanza di informazione.

“Rilanciamo con forza il messaggio e l’appello a donare: è un gesto responsabile, gratuito, sicuro, indolore che  può salvare 1.800 vite al giorno“, ha detto il minustro.

I donatori in Italia

Sono state 1.660.227 le persone che nel 2022 hanno deciso di iniziare a donare il sangue, un numero più alto dell’anno precedente, ma allo stesso tempo i donatori tra i 18 e i 45 anni sono diminuiti del 2%, mentre continuano ad aumentare quelli tra i 56 e i 65 anni. Uno scenario che preoccupa, in particolare nell’ottica del raggiungimento dell’autosufficienza di farmaci plasmaderivati, fondamentali per la terapia di numerose malattie rare.

Ogni anno in Italia vengono effettuate circa 2.500.000 donazioni di sangue intero e 500.000 donazioni di emocomponenti in aferesi (plasma, piastrine o globuli rossi) e ogni giorno vengono trasfuse circa 7.900 unità, tra globuli rossi, plasma o piastrine. Negli anni, inoltre, il totale delle donazioni ha avuto un trend in diminuzione. “Assistiamo a un progressivo invecchiamento della popolazione dei donatori di sangue, cui non sembra corrispondere un adeguato ricambio generazionale”, ha sottolineato Schillaci.

Nel mondo

A livello globale il 33% delle donazioni di sangue è effettuato da donne (dati Oms), anche se la percentuale varia notevolmente. In 15 dei 113 Paesi dichiaranti, infatti, meno del 10% delle donazioni è “rosa”, mentre il profilo di età dei donatori di sangue mostra che, in proporzione, i giovani che donano sono più numerosi nei Paesi a basso e medio redditorispetto a quelli ad alto reddito. Sempre nel mondo sono state effettuate 118,5 milioni di donazioni: di queste, il 40% nei Paesi ad alto reddito dove risiede il 16% della popolazione globale. Tuttavia, i dati evidenziano una crescita significativa delle donazioni non retribuite nelle aree a basso e medio reddito.

La campagna

L’obiettivo, allora, è riuscire a coinvolgere quanti più cittadini possibile dai 18 ai 65 anni. Per aumentare il numero dei nuovi donatori, fidelizzare chi dona occasionalmente, favorire il ricambio generazionale dei donatori di sangue, con l’ingresso dei giovani nella fascia di età 18-35 anni. Proprio a loro è dedicata l’intera Giornata mondiale del donatore di sangue 20231.

 

 

Le iniziative

Numerose in tutte Italia le iniziative mirate nelle strutture sanitarie. Al Policlinico Gemelli di Roma si terrà una speciale raccolta sangue a favore dei ricoverati. Oggi il 92% dei donatori è iscritto alle associazioni di volontari. “E i nuovi donatori purtroppo sono stati 267.949 (-6,7% rispetto al 2019)”, ha spiegato Luciana Teofili, direttore Uoc Emotrasfusione del Policlinico Gemelli e Associato di Malattie del sangue all’Università Cattolica.

“La trasfusione – ha ricordato – rimane un atto terapeutico indispensabile e insostituibile per molti pazienti: dalle vittime di incidenti stradali, a coloro che vengono sottoposti a trapianti di organo o di cellule staminali, ai pazienti che richiedono chemioterapia, a quelli con malattie ematologiche, fino ai piccoli neonati prematuri. Donare significa avere questa consapevolezza”.

Anche la Fondazione Policlinico Universitario Campus Bio-Medico aderisce alla campagna “Give blood, give plasma, share life, share often”. Oggi sarà possibile informarsi e donare, anche senza prenotazione, presso il Centro Trasfusionale di via Álvaro del Portillo 200 (Roma).

Perché donare il sangue fa bene

Oltre che un gesto di generosità, la donazione è anche una preziosa occasione per tenere sotto controllo il proprio stato di salute. Prima di donare, infatti, ogni donatore riceve un’accurata visita medica, il sangue prelevato è sottoposto a esami di laboratorio (emocromo, colesterolo, formula leucocitaria etc.) e i risultati sono inviati successivamente per posta al donatore, corredati da un commento del medico responsabile.

Si tratta di una “occasione importante per contribuire alla salute del prossimo, mettendo a disposizione della comunità un bene necessario e oggi purtroppo carente. Il sangue è una risorsa insostituibile nel trattamento terapeutico di diverse malattie – ha ricordato Michele Vacca, direttore dell’Unità di medicina trasfusionale e terapie cellulari del Campus – L’estate, poi, è uno dei momenti dell’anno in cui le donazioni diminuiscono maggiormente rendendo più difficile l’approvvigionamento delle diverse componenti del sangue, come le piastrine, utili in presenza di emorragie e nelle terapie oncoematologiche e il plasma, necessario per produrre i farmaci plasmaderivati, tra cui le immunoglobine”.

Il messaggio dei medici

“Diventa donatore di sangue e plasma, c’è sempre un buon motivo per farlo!”. È semplice il claim della campagna social realizzata dalla Federazione nazionale degli Ordini dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri (Fnomceo), in collaborazione con il Ministero della Salute e il Centro nazionale Sangue. Cinque microclip, che vedono protagonisti altrettanti giovani, tutti con un accessorio rosso come il sangue o giallo come il plasma, che raccontano ai coetanei le motivazioni che li spingono a donare: perché “è utile”, perché “tengo alla mia salute”, perché “si rigenera”, perché “metto in circolo la vita”, persino perché “porta bene: se fai del bene, porta bene”.

A completamento della campagna, realizzata dall’agenzia Kibrit & Calce, tre manifesti che riprendono gli slogan e una infografica video su come donare. “Abbiamo scelto di rivolgerci ai giovani – ha detto il segretario della FNOMCeO, Roberto Monaco, responsabile del progetto – perché sono loro i donatori di oggi e di domani. È a loro, innanzitutto, che dobbiamo trasmettere ‘il valore del sangue’. Per far questo, abbiamo preparato una serie di materiali che diffonderemo sui social, nei licei e nelle università. In collaborazione con il Centro nazionale sangue stiamo inoltre approntando un corso di formazione a distanza, accreditato Ecm, che sarà fruibile, gratuitamente, da tutti i 475mila medici e odontoiatri italiani”.

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