Scagionata grazie al Dna, il genetista e il caso Folbigg

Kathleen Folbigg

L’evoluzione della scienza in generale – e della genetica  in particolare – si è rivelata fondamentale per far luce su una serie di presunti delitti che avevano portato in carcere una donna australiana. Il caso è quello di Kathleen Folbigg, condannata con l’accusa di aver portato alla morte i suoi quattro figli piccoli – Caleb, Patrick Sarah e Laura – soffocandoli.

Il caso

Folbigg – descritta in passato dalla stampa anglosassone come la peggior serial killer donna australiana – ha passato 20 anni in prigione professandosi sempre innocente prima di essere assolta. Nel 2003, ricostruisce la Bbc, la donna era stata condannata a 25 anni di carcere con l’accusa di aver ucciso i suoi bambini, che avevano tra 19 giorni e 19 mesi, morti improvvisamente tra il 1989 e il 1999. A pesare sulla decisione dei giudici la scoperta di un diario, anche se l’autopsia non aveva rilevato segni di violenza sui bimbi. Oggi il caso della 55enne appare uno dei peggiori episodi di malagiustizia in Australia. L’ultima inchiesta, guidata dal giudice in pensione Tom Bathurst, ha infatti cambiato le carte in tavola, e questo grazie alla ricerca genetica.

Il nuovo processo ha avuto un esito clamoroso. Nei giorni scorsi il procuratore generale del New South Wales, Michael Daley, ha dichiarato che Bathurst riteneva vi fosse un ragionevole dubbio sulla colpevolezza della Folbigg. Così il  governatore del New South Wales ha firmato una grazia completa, ordinendo l’immediato rilascio della signora Folbigg.

Il responso del Dna

Ma cosa è successo? Un team di immunologi ha scoperto che le due figlie della donna condividevano una mutazione genetica – chiamata CALM2 G114R – che può causare morte cardiaca improvvisa.

I due maschi, invece, presentavano una mutazione genetica diversa, legata all’epilessia improvvisa nei topi. L’inchiesta ha accertato poi che il piccolo Patrick aveva subito alcuni attacchi epilettici, prima della morte. Insomma, i bimbi presentavano delle caratteristiche genetiche tali da renderli vulnerabili alla morte improvvisa. Secondo la professoressa Carola Vinuesa, che ha guidato il team di ricerca dell’Australian National University, una sequenza genetica insolita era immediatamente evidente nello stesso Dna della signora Folbigg, prima ancora che i campioni dei bambini fossero testati. Si tratta di casi rarissimi. Stando a Vinuesa, ce ne sarebbero appena 134 in tutto il mondo.

Il genetista

‘Sono gli eventi rari e imprevedibili che spesso cambiano la nostra vita’ direbbe l’epistemologo Nassim Taleb, autore del Cigno Nero’ E infatti se non consideriamo gli eventi rari in genetica, scenari come questo sembrano incredibili e paradossali, ma spesso è la regola nella genetica umana”, commenta a Fortune Italia genetista, Giuseppe Novelli dell’Università di Roma Tor Vergata, che ha analizzato la vicenda anche su ‘Repubblica’.

“Osserviamo spesso membri di una stessa famiglia con malattie rare che si presentano con manifestazioni cliniche simili, ma sono causate da diverse mutazioni genetiche. Ad esempio, nel tumore mammario, è possibile trovare due sorelle malate di tumore al seno, dovuto a mutazioni diverse, una con mutazione in BRCA1 e l’altra ha una mutazione in BRCA2, due geni completamente diversi, localizzati su cromosomi diversi. Per questo – conclude Novelli – è necessario interpretare bene il dato genetico e non affidarsi agli algoritmi“.

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