Caldo e condizionatori, tra liti in ufficio e risparmi possibili

caldo condizionatori

E’ arrivato il momento di accendere i condizionatori: il gran caldo piombato all’improvviso sull’Italia, con picchi di temperature che hanno sfiorato i 38-40 gradi, ha portato i connazionale a cercare la frescura. E se il bollettino sulle ondate di calore del ministero della Salute lascia prevedere un allentamento della canicola nei prossimi giorni, bisogna anche dire che proprio i condizionatori sono fra i motivi di discussione in ufficio: c’è chi vuole il fresco e chi, invece, ne farebbe a meno pur di evitare mal di gola e fastidi legati a temperature troppo basse rispetto all’esterno.

Se, invece, il tema è quello di far quadrare i conti e limitare le spese, dall’Enea arrivano le indicazioni pratiche per rinfrescare le abitazioni risparmiando in bolletta fino al 7% del totale.

I litigi per i condizionatori

Ricordiamo tutti il vecchio spot ‘Anto’, fa caldo!’ con una giovanissima Luisa Ranieri. Ma perché oggi si litiga per l’aria condizionata? Qualche anno fa un’indagine aveva chiarito quello che in molti tocchiamo con mano ogni giorno: il 68% dei dipendenti arriva discutere con i colleghi per la temperatura in ufficio. E’ la stessa, ma per qualcuno è troppo freddo mentre altri la abbasserebbero al massimo. In particolare sono le donne (75%) a schierarsi contro i climatizzatori, non senza motivo, come vedremo.

Una ricerca – condotta alcuni anni fa dall’olandese Boris Kingma del Maastricht University Medical Centre – la temperatura degli edifici viene calcolata sul metabolismo basale di un uomo medio. Che è diversa rispetto a quella femminile. Ecco perché l’impressione delle dipendenti è che ci sia troppo freddo. Tanto da dotarsi di maglie e giacche da indossare in ufficio.

I suggerimenti per rinfrescare in modo intelligente

“Il climatizzatore è tra gli elettrodomestici che incide maggiormente sulla bolletta, per questo – raccomanda Nicolandrea Calabrese, responsabile Laboratorio Enea di Efficienza energetica negli edifici e sviluppo urbano – è fondamentale in primo luogo verificarne l’efficienza, controllando che i filtri siano in perfette condizioni d’uso. Infatti, oltre a batteri, muffe e pollini, nei filtri si accumulano polveri che, ostruendo il flusso dell’aria, rendono più difficoltoso e dispendioso raggiungere la temperatura richiesta”.

“Senza la giusta manutenzione – aggiunge – tutti i climatizzatori tendono a lavorare sotto sforzo, consumando fino al 30% in più di energia elettrica rispetto ai parametri di fabbrica. Oltre ai consumi più alti, il climatizzatore non manutenuto subisce un’usura maggiore, con un rischio più elevato di danneggiamento e necessità di ricorrere a interventi di manutenzione straordinaria”. Ecco i suggerimenti:

Attenzione alla corretta manutenzione. Come qualsiasi altro elettrodomestico, anche il condizionatore richiede una pulizia e una manutenzione minima per funzionare correttamente per molto più tempo. Inoltre, è importante controllare la tenuta del circuito del gas. La normativa prevede l’obbligo del libretto impianto e di controlli periodici per gli impianti con una potenza superiore a 10 kW per quelli invernali e a 12 kW per quelli estivi.

Attenzione alla classe energetica. Indipendentemente dalla tecnologia, sono sempre da preferire i modelli in classe energetica superiore alla A, in quanto, oltre a una riduzione delle emissioni di CO2 in atmosfera, consumano molto di meno. Il consumo energetico annuo indicato sull’etichetta energetica è relativo a 1.400 ore di funzionamento in modalità riscaldamento e 350 in modalità raffrescamento, a cui è sommato il consumo di energia in altre modalità quali lo standby. Ad esempio, un modello in classe A+++ consumerà fino al 40% in meno di elettricità rispetto a uno di classe B.

Scegli la tecnologia inverter. In un condizionatore con sistema di controllo inverter, la velocità di rotazione del compressore viene regolata costantemente e questo permette di avere prestazioni ottimali in qualsiasi condizioni di impiego, adeguando la potenza frigorifera e termica erogata all’effettiva necessità. Questi modelli, particolarmente funzionali quando si prevede di tenere accesa l’aria condizionata per molte ore di seguito, costano di più rispetto a quelli dotati di tecnologia on-off ma il consumo energetico e la rumorosità sono minori, a fronte di un maggior comfort all’interno degli ambienti serviti.

Occhio agli incentivi. La legge di bilancio 2023 ha riconfermato anche per quest’anno l’agevolazione: per gli acquisti effettuati entro il 31 dicembre 2023, il “bonus condizionatore” permette di beneficiare di una detrazione fiscale del 50% oppure del 65% a seconda dell’intervento realizzato e della tipologia di apparecchiatura acquistata.

Attenzione alla posizione. In fase di installazione è importante collocare il climatizzatore nella parte alta della parete: l’aria fredda tende infatti a scendere e si mescolerà più facilmente con quella calda che invece tende a salire. Occorre evitare di posizionare il climatizzatore dietro divani o tende: l’effetto-barriera blocca la diffusione dell’aria fresca.

Chiudere le persiane durante le ore più calde. È abitudine comune lasciare le persiane aperte anche quando non si è in casa, permettendo al calore di entrare attraverso gli infissi. Attivando il climatizzatore al rientro in casa, questo si trova a dover soddisfare un elevato fabbisogno di energia per raffrescare gli ambienti. Chiudere le persiane, abbassare le tapparelle o comunque schermare i serramenti nelle ore centrali delle giornate estive consente di ridurre gli apporti solari in ingresso all’abitazione e, conseguentemente, l’energia richiesta dai climatizzatori.

Non raffreddare troppo l’ambiente e attenzione all’umidità. La normativa prevede che durante la stagione estiva la temperatura interna non deve scendere sotto i 24-26 gradi centigradi ma, il più delle volte, due o tre gradi in meno rispetto alla temperatura esterna sono già sufficienti. Spesso per scongiurare il caldo opprimente può bastare l’attivazione della funzione “deumidificazione”, in quanto l’umidità presente nell’aria fa percepire una temperatura ben più elevata di quella reale.

Ogni stanza ha bisogno del suo climatizzatore. Installare un condizionatore potente in corridoio sperando che rinfreschi l’intera abitazione è inutile: l’unico risultato sarà quello di prendersi un colpo di freddo ogni volta che si attraversa il corridoio andando da una stanza all’altra, in quanto sarà l’unico ambiente ad essere raffrescato.

Non lasciare porte e finestre aperte. Il climatizzatore raffresca e deumidifica l’ambiente in cui è installato trasferendo il caldo e l’umidità all’esterno. L’ingresso nella stanza di “nuova” aria calda obbliga l’apparecchiatura a compiere un lavoro supplementare per riportare la temperatura e l’umidità ai livelli richiesti, con un conseguente dispendio di energia.

Coibenta i tubi del circuito refrigerante all’esterno dell’abitazione. Per evitare inutili dispersioni è necessario isolare i tubi del circuito refrigerante presenti all’esterno dell’abitazione. È inoltre opportuno assicurarsi che la parte esterna del climatizzatore non sia esposta al sole e alle intemperie.

Usa il timer e la funzione ‘notte’ per ridurre al minimo il tempo di accensione dell’apparecchio e aumentare il comfort.

Fai un check-up alla tua casa. Chiedere a un tecnico di effettuare una diagnosi energetica dell’edificio è il primo passo utile per valutare lo stato dell’isolamento termico di pareti e finestre e l’efficienza degli impianti. La diagnosi suggerirà gli interventi da realizzare valutandone il rapporto costi-benefici. Oltre ad abbattere i costi per la climatizzazione estiva degli ambienti anche fino al 40%, gli interventi sono ancora più convenienti se si usufruisce delle detrazioni fiscali per la riqualificazione energetica degli edifici.

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