Anziani, quando il caldo colpisce al cuore

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Quella del 2022 è stata l’estate più calda degli ultimi 100 anni. In questo 2023 ci si attendono ondate di calore piuttosto consistenti, anche se probabilmente meno continuative rispetto allo scorso anno. A fare le spese dei picchi anomali di caldo estivo sono le persone più fragili. Soprattutto gli anziani. Che sono maggiormente soggetti alla disidratazione e rischiano di subire colpi di calore.
In alcuni casi, se l’esposizione al caldo è molto acuta e prolungat, si possono verificare anche condizioni estreme che portano al decesso. Come testimoniano i dati Istat, che a luglio dello scorso anno quando si manifestarono le ondate di caldo più importanti dell’estate, registrarono un aumento del 20% dei morti  soprattutto nella popolazione con più di 75 anni.
“Quando la temperatura supera i 30 gradi le persone più fragili, soprattutto gli anziani, devono iniziare a stare all’erta rispetto alle conseguenze del caldo. A maggior ragione se il tasso di umidità dell’aria è elevato”, spiega a Fortune Italia Fabrizio Oliva, presidente dell’Associazione nazionale medici cardiologi ospedalieri (Anmco). Che invita a riconoscere i campanelli d’allarme che possono far presagire una situazione di disidratazione o un colpo di calore: “Forte senso di stanchezza e di debolezza sono i sintomi della disidratazione. Mentre il colpo di calore porta a mancamento e perdita di conoscenza”.
Ma attenzione, non si tratta di due livelli di intensità crescente rispetto agli effetti del caldo sul corpo degli anziani. “Il colpo di calore è dovuto a temperature molto elevate e non è sempre correlato alla disidratazione”, precisa il cardiologo. Che desidera anche porre l’accento sul fatto che l’eccessivo caldo estivo non provoca effetti pericolosi agli anziani solo in ragione dell’età avanzata, ma anche in relazione alle malattie croniche che spesso interessano la fascia di popolazione più senior.
Avverte Olivo: “È importante ricordare di rispettare la terapia prescritta dal proprio medico. Nei periodi più caldi gli anziani dovrebbero poi misurare i valori della pressione arteriosa, che con il caldo può abbassarsi. In questi casi si può agire adeguando le terapie. Ma questo deve essere fatto solo dietro indicazione del medico”.
Vien da chiedersi cosa poter fare per aiutare i propri cari in caso di malori dovuti al caldo. O qualora si notino persone anziane in difficoltà sotto il solleone. Suggerisce il presidente dell’Anmco: “In caso di mancamento è bene che la situazione sia valutata dalla guardia medica o da un’unità mobile di Pronto soccorso. Se invece la condizione dell’anziano è limitata ad astenia e debolezza si può aiutarlo evitando di porlo in posizione eretta. Meglio sdraiato, con le gambe sollevate. E chiamare il medico per segnalare la situazione e ricevere indicazioni”.
Più in generale, per aiutare gli anziani a far fronte alla calura estiva e superare i mesi più caldi in sicurezza può essere utile il decalogo stilato da Senioritalia-Federanziani: dieci semplici norme comportamentali che aiutano i nostri nonni a gestire il caldo estivo in città e nelle località di villeggiatura. Ecco dunque cosa fare:
1. Non uscire nelle ore più calde, tra le 12 e le 17, e comunque rimanere in luoghi ombreggiati e ventilati evitando attività fisica.
2. Bere molto, almeno un litro e mezzo di acqua al giorno, anche in assenza dello stimolo della sete evitando bevande zuccherate e alcolici.
3. Mangiare cibi leggeri, privilegiando frutta e verdura di colore rosso, evitando grassi e fritti.
4. Utilizzare ventilatori e condizionatori con moderazione, mantenendo una temperatura di 25-27 gradi.
5. Evitare l’esposizione al sole e comunque utilizzare sempre cappelli e creme ad alto fattore di protezione.
6. Indossare indumenti leggeri, privilegiando i tessuti naturali come il lino e i colori chiari.
7. Rinfrescarsi spesso, bagnando braccia e viso con acqua fresca. Evitare sbalzi di temperatura eccessivi in caso di docce e bagni in vasca.
8. Se si sale in auto, lasciare arieggiare a lungo l’abitacolo e viaggiare con finestrini aperti o con il condizionatore acceso, sempre evitando temperature troppo basse rispetto all’esterno.
9. Continuare a seguire le eventuali terapie prescritte. In caso di dubbi contattare il medico.
10. Privilegiare i luoghi di villeggiatura più freschi, in zone collinari.
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