In Australia debutta la medicina psichedelica

funghi allucinogeni

Dall’inizio di luglio in Australia gli psichiatri possono prescrivere come farmaci la psilocibina – principio attivo dei funghi allucinogeni – e l’MDMA (ecstasy). Le autorità regolatorie di questo Paese hanno impiegato tre anni a compiere questo passo epocale, che fa dell’Australia il primo Paese al mondo ad aver legalizzato la prescrizione di sostanze psichedeliche.

Psilocibina ed ecstasy potranno essere utilizzate rispettivamente nel trattamento della depressione farmaco-resistente e del disturbo post-traumatico da stress, sulla base dei risultati di studi di fase 2 e 3. Entrambi i ‘farmaci’ poi sono al vaglio all’interno di studi clinici anche per il trattamento dei disturbi d’ansia, dell’anoressia e della dipendenza da farmaci.

Altre nazioni come gli Usa, il Canada e Israele consentono l’impiego individuale di queste sostanze per ‘uso compassionevole’ o all’interno di trial clinici, ma al momento l’Australia è l’unico Paese al mondo ad averne approvato ufficialmente l’uso in ambito psichiatrico. Ma non tutti sono d’accordo.

Alcuni esperti del campo ritengono infatti che non ci siano ancora evidenze scientifiche sufficienti a supporto dell’efficacia e soprattutto della safety di queste sostanze. E chiedono prudenza, ritenendo che non ci siano neppure elementi per distinguere i pazienti che potrebbero beneficiare di queste terapie, da quelli che invece potrebbero mostrare addirittura un peggioramento a seguito di un brutto ‘trip’.

E chiedono inoltre maggiori garanzie sul fatto che queste sostanze vengano effettivamente prescritte solo all’interno di protocolli clinici stringenti, che prevedano anche un robusto supporto psicoterapico. Il solo ok delle autorità regolatorie insomma non basta; serve, e con una certa urgenza, mettere a terra delle linee guida specifiche.

Ma anche se all’interno della comunità scientifica internazionali sono in molti a ritenere che gli australiani potrebbero aver fatto il passo più lungo della gamba (secondo alcuni di almeno 5 anni), il dado è tratto. E da qualche giorno, gli psichiatri ‘down under’ prescrivono ecstasy e psilocibina utilizzando l’Authorised Prescriber Scheme della TGA (l’autorità regolatoria australiana), che consente l’impiego di farmaci non ancora formalmente inclusi in prontuario.

I prescrittori devono comunque ricevere l’ok del comitato etico locale e in seguito, sono tenuti a fornire alla TGA un rapporto semestrale su pazienti trattati ed effetti indesiderati. Peccato però che manchi un registro pazienti centralizzato che permetterebbe di studiare efficacia e safety in un contesto real life e su più grandi numeri. E peccato anche che manchino le risorse per consentire alle autorità regolatorie di vigilare sulla compliance e di monitorare cosa succederà in pratica.

C’è insomma un po’ di approssimazione e tutto, in buona sostanza, sembra lasciato al buon cuore o alla coscienza del prescrittore, al quale viene richiesto solo di seguire un codice di condotta stabilito dal Medical Board of Australia. Ma intanto si va avanti ed entro l’anno potrebbe addirittura aprire il primo ospedale ‘psichedelico’ del mondo. A Melbourne.

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