Un importante cambiamento sta per avvenire nel mondo farmaceutico, poiché Sandoz, lo spin-off da Novartis, si prepara a diventare un’entità indipendente quotata alla Borsa di Zurigo a partire dal 4 ottobre. L’annuncio di questa separazione era stato fatto un anno fa e ora il processo è pronto a concretizzarsi. La decisione è stata messa in votazione presso il consiglio di amministrazione di Novartis, e il prossimo 15 settembre verrà deciso se attuare la proposta.
In base a questa proposta, gli azionisti di Novartis e i titolari degli Adr (American Depositary Receipt) riceveranno un dividendo in azioni: per ogni 5 azioni Novartis, verrà distribuita un’azione Sandoz, e per ogni 5 Adr Novartis, un’Adr Sandoz. Il mercato ha reagito con una lieve flessione, con il prezzo delle azioni Novartis in calo dello 0,5% a 89,39 franchi svizzeri.
La storia di Sandoz ha inizio nel 1886 come Kern & Sandoz, una piccola azienda chimica. Nel 1996, avviene la fusione con Ciba-Geigy per formare Novartis, che nel corso degli anni si è trasformata in una delle aziende farmaceutiche leader a livello mondiale, attraverso l’acquisizione di numerose società farmaceutiche in diverse parti del mondo.
La divisione Sandoz si concentrerà sui farmaci generici e biosimilari, fornendo alternative di alta qualità e sicurezza rispetto ai farmaci biologici di riferimento. Il presidente di Novartis, Joerg Reinhardt, ha spiegato che questa separazione permetterà a Novartis di concentrarsi maggiormente sui farmaci innovativi, mentre Sandoz potrà offrire un’offerta chiara e differenziata.
Gilbert Ghostin, presidente di Sandoz, sottolinea l’importanza di questa divisione, evidenziando che Sandoz è un protagonista europeo nel settore dei farmaci non brevettati, servendo oltre 500 milioni di pazienti in più di 100 mercati globali. Questo contribuisce a garantire l’accessibilità a farmaci a prezzi accessibili, promuovendo la sostenibilità dei sistemi sanitari mondiali.
Nel 2022, Sandoz ha riportato vendite nette per 9,1 miliardi di dollari, di cui 7,1 miliardi provenienti dai farmaci generici e 1,9 miliardi dai biosimilari. Il gruppo prevede di generare una crescita delle vendite nette tra il 3% e il 5% nei prossimi cinque anni attraverso diversi driver di crescita, tra cui il lancio di nuovi farmaci. Questo processo comporterà anche un miglioramento della cassa e una remunerazione degli azionisti, oltre a valutare opportunità di acquisizioni per il futuro.
