NF24

Malattie cardiovascolari, la mappa dei costi in Europa

cuore e prevenzione
Gilead

A leggere i numeri c’è da preoccuparsi. Stando allo studio presentato al Congresso ESC di Amsterdam sui costi delle malattie cardiovascolari nei 27 Paesi Ue, ogni anno 282 miliardi di euro se ne vanno per affrontare questo gravissimo problema epidemiologico. La ricerca, frutto della collaborazione tra la Società Europea di Cardiologia (Esc) e l’Università di Oxford, mette in luce come tra sociale e sanitario ben 155 miliardi di euro se ne vadano per l’assistenza a lungo termine dei pazienti.

Più del 10% dei costi continentali per la spesa sanitaria si trova a disperdersi, stando sempre all’indagine presentata da Ramon Luengo-Fernandez, per questa voce. Ok, a  questo punto chi legge potrebbe pensare che il costo delle terapie la faccia da padrone nei capitoli di spesa. E si sbaglia. I farmaci per le malattie cardiovascolari inciderebbero (i dati sono relativi al 2021, ma la situazione percentualmente non appare certo mutata) per poco più del 10% del totale. Siamo intorno ai 31 milioni di euro, più o meno il 20% del totale se si considerano i soli costi sanitari astraendo dalle spese sociali. 

La sensazione, leggendo queste cifre e ascoltando gli esperti presenti al congresso che riunisce i cardiologi europei (e non solo), è che alla fine ci sia molto da fare in termini di informazione e di sensibilizzazione sull’importanza del controllo dei fattori di rischio. Sia in prevenzione primaria che secondaria.

Se si conosce il valore del controllo di pressione, colesterolo e diabete, attraverso target ben precisi in base alla definizione del rischio del soggetto, diventa poi difficile applicare in chiave preventiva i dettami della scienza per ridurre i rischi di infarti ed ictus. Eppure le armi per studiare caso per caso l’approccio più indicato ci sono.

Un esempio? Pensate al colesterolo Ldl, non solo fattore di rischio ma vero e proprio fattore causale delle alterazioni della placca aterosclerotica che portano all’occlusione totale o parziale di un’arteria coronarica o di un vaso che irrora il cervello.

“Oggi possiamo dare una risposta specifica capace di portare la persone/paziente ai target desiderati sfruttando le diverse armi a disposizione – ricorda Alberto Zambon, docente presso il Dipartimento di medicina Interna dell’Università di Padova – Possiamo pensare ad un approccio a diversi livelli, in base alle caratteristiche di chi deve essere trattato, tenendo sempre l’attenzione elevata sull’aderenza terapeutica. Oggi sappiamo che le statine da sole al massimo dosaggio possono offrire riduzioni di Ldl sovrapponibili a quelle ottenute con lo stesso farmaco a dosaggio ridotto associato ad ezetimibe. E soprattutto possiamo dare una risposta anche a chi non tollera le statine grazie ad acido bempedoico, che come profarmaco si attiva esclusivamente nel fegato e non nel muscolo. In associazione a ezetimibe questo medicinale induce una riduzione delle Ldl che arriva intorno al 22-23%, e in associazione a ezetimibe arriva a ridurre l’Ldl del 40%. In certi casi, poi, si può aggiungere acido bempedoico all’associazione statina-ezetimibe, con ulteriore calo dell’Ldl del 17-18%”. 

Ovviamente, deve essere il medico ad indicare i trattamenti per ogni paziente. E se questi approcci terapeutici si rivelano utilissimi (anche per la possibilità di monitorare l’aderenza grazie alla disponibilità di combinazioni precostituite) per la maggior parte dei soggetti che debbono ridurre il colesterolo, nei casi in cui occorre una riduzione ancor più drastica delle Ldl ci sono gli inibitori di PCSK9 ed inclisiran.

Insomma: ad ognuno la sua cura. Non è più solo uno slogan. Ma una realtà. Per ridurre il rischio cardiovascolare nel singolo e portare benefici alla popolazione oltre che un miglior controllo dei costi per la sanità del futuro. Perché i fattori di rischio incidono, eccome. Anche se lo dimentichiamo. E magari pensiamo di poter fare a meno dei trattamenti, che invece vanno assunti con regolarità. 

ABBIAMO UN'OFFERTA PER TE

€2 per 1 mese di Fortune

Oltre 100 articoli in anteprima di business ed economia ogni mese

Approfittane ora per ottenere in esclusiva:

Fortune è un marchio Fortune Media IP Limited usato sotto licenza.