Un marchio di validazione volano per il progresso sociale, tecnologico e ambientale

Alessandro Miani
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Oggi sempre di più la conoscenza rappresenta un valore strategico per operare e per crescere su mercati globalizzati e competitivi. Ma il sapere che matura all’interno delle aziende “deve anche diventare materia di confronto e di scambio e, soprattutto, può essere certificato da appositi organismi scientifici che ne confermano la validità”, spiega Alessandro Miani, presidente della Società Italiana di Medicina Ambientale (Sima) e professore di prevenzione ambientale alla Statale di Milano. Il processo di trasferimento tecnologico “è il canale privilegiato per la condivisione di saperi fra mondo scientifico e imprese, oltre che lo strumento d’elezione per generare innovazione e progresso in termini sociali, culturali, tecnologici ma anche ambientali”.

La validazione scientifica di una tecnologia, di un prodotto o di una filiera è una delle modalità più accreditate di trasferimento tecnologico, in quanto “rende l’azienda più credibile, solida e concorrenziale”, prosegue Miani. “Durante il processo di validazione, condotto presso enti scientifici pubblici o privati qualificati per i vari settori di competenza, possono infatti emergere migliorie apportabili alle tecnologie e alle filiere oggetto di indagine e sulle quali il contributo di conoscenza che deriva dalla ricerca è essenziale per determinare il successo o l’esclusività di un prodotto. In sostanza, tramite la validazione scientifica si mette a disposizione del reparto R&D dell’azienda un nuovo patrimonio di conoscenza affinata in ambiti accademico-scientifici, grazie a un processo di knowledge-transfer che in seguito potrà supportare l’imprenditore stesso nell’implementazione delle innovazioni ottenibili”.

Con un occhio di riguardo per i temi della tutela dell’ambiente, nel 2016 la Società Italiana di Medicina Ambientale ha creato il proprio Marchio di validazione scientifica ‘SIMA VERIFIED’, che può essere concesso alle aziende che, oltre alle certificazioni necessarie per legge, si siano sottoposte volontariamente a una validazione scientifica aggiuntiva da parte di enti pubblici o privati terzi di grande autorevolezza, come per esempio le università. Con queste procedure si verifica che il prodotto abbia un impatto positivo sulla salute senza incidere negativamente sull’ambiente: al termine dei test, i ricercatori rilasciano un Report Scientifico di validazione su carta intestata dell’università o dell’ente coinvolto, mentre Sima, dopo aver predisposto un board scientifico ad hoc, esprime il suo giudizio sui risultati dei test e, in caso positivo, concede l’uso del proprio marchio. “Grazie al marchio ‘SIMA VERIFIED’ le imprese hanno la possibilità di far testare in tempi brevi processi, sistemi o prodotti presso i laboratori di prestigiose università italiane e internazionali selezionati da Sima”, precisa Miani. “Qualora però un’azienda avesse già sottoposto a validazione scientifica un suo prodotto, i nostri team possono comunque valutare il report scientifico disponibile e, se questo è ritenuto soddisfacente, concedere comunque il marchio SIMA VERIFIED, da utilizzare previa accettazione di un nostro apposito manuale d’uso”.

Per consentire alle aziende virtuose di poter godere di un valore aggiunto su alcuni prodotti, servizi o filiere, Sima ha dato vita nel 2017 al marchio “CONSIGLIATO DA SIMA” e “SUGGESTED BY SIMA”, nella versione internazionale. In questo caso, anche se non si segue la procedura prevista per l’ottenimento della validazione scientifica, “le regole sono comunque stringenti e prevedono ad esempio che il prodotto abbia un minimo impatto ambientale e che nel suo funzionamento, nel caso di una tecnologia, non rilasci in ambiente sostanze potenzialmente nocive o tossiche per l’uomo e per gli ecosistemi”, chiarisce Miani. “Un nostro board di esperti valuta di volta in volta le richieste pervenute e decide insindacabilmente se il prodotto potrà fregiarsi del marchio. I test di validazione scientifica eseguiti da laboratori universitari del circuito Sima possono essere portati a pubblicazione su riviste internazionali open access con impact factor, in modo da garantire maggiore forza alla validazione stessa e fornire dossier utili alle aziende interessate”.

Obiettivo del processo è, in ultima analisi, quello di rendere chi produce più responsabile e attento al proprio impatto sull’ambiente: “A tutela dei consumatori e degli utenti finali, Sima esige che ciò che viene dichiarato in pubblicità, nei press kit o sul packaging corrisponda alla reale capacità del prodotto di rispondere a una esigenza di protezione o prevenzione nei confronti dei determinanti ambientali della salute, senza incidere negativamente sugli ecosistemi”. Non a caso negli ultimi anni già numerosi brand – fra i quali Hoover, Vortice, Hyla, Delos, Polti, Bromance e molti altri – si sono rivolti a Sima per validare scientificamente i propri prodotti, sistemi e dispositivi.

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