Novartis punta sull’Italia e sui giovani: sul piatto 350 mln entro il 2025

Valentino Confalone Novartis

In un’epoca in cui le crisi sembrano susseguirsi senza soluzione di continuità, diventa difficile guardare al futuro con ottimismo. Per cambiare le cose occorrono partnership strategiche, creatività e giovani talenti. È questa, in estrema sintesi, la ricetta di Novartis, colosso elvetico da 1,7 mld di euro di fatturato (nel 2022) guidato in Italia da Valentino Confalone, che da Roma annuncia un cambio di passo e un forte investimento sul nostro Paese.

L’azienda investirà circa 350 milioni di euro entro il 2025, con l’obiettivo di “potenziare l’attività di ricerca e sviluppo e quella di produzione nei due poli di Torre Annunziata e Ivrea” e dar vita a partnership strategiche, ha spiegato il Country President di Novartis Italia, annunciando l’intenzione di diventare “un’azienda di pura innovazione in medicina“.

Ma non è tutto: oggi è stato firmato ‘in diretta’ un Protocollo di Intesa con il Consiglio Nazionale dei Giovani per reimmaginare insieme la salute del domani.

Da sinistra: Francesco Marchionni e Valentino Confalone

Il pessimismo degli italiani

“Questo è un momento di cambiamento e di sfide per la sanità“, sottolinea Confalone. “C’è un pessimismo latente sulla salute, come mostrano anche i risultati dell’indagine” realizzata da AstraRicerche, “che francamente ci hanno sorpreso”. Ma cosa emerge dall’indagine? Circa 4 cittadini su 10 e addirittura 1 medico su 2 sono convinti che fra 5 anni la salute sarà peggiore.

Secondo i cittadini a incidere negativamente sul futuro della salute è la pressione sul Sistema Sanitario Nazionale, con la difficoltà ad accedere alle prestazioni sanitarie (42%), l’aumento dei tumori (38%), di malattie collegate a stili di vita errati (38%) e di disturbi come ansia e depressione (37%). 

Le speranze si concentrano sull’innovazione diagnostica (40%) e terapeutica (39%), sui progressi della ricerca scientifica per trattare malattie incurabili (39%), sull’avanzamento della tecnologia e della telemedicina (38%), ma anche sulla diffusione di pratiche come l’assistenza domiciliare (78%) e lo sviluppo di partnership pubblico-privato (72%). 

L’investimento

“Novartis ha un’importante presenza in Italia, ma abbiamo deciso di andare oltre il ruolo di un’idustria farmaceutica”, ha detto Confalone, sottolineando l’intenzione di collaborare con associazioni e istitutzioni per ridurre le disuguaglianze nell’accesso alle cure e all’innovazione. Il tutto anche grazie al percorso partito con la firma del Protocollo di Intesa con il Consiglio nazionale dei Giovani, organo consultivo del Governo in tema di politiche giovanili. Obiettivo, la realizzazione di un manifesto che definirà la visione e le esigenze delle giovani generazioni in tema di salute.

La nuova Novartis

Con lo spin-off di Sandoz, Novartis con Confalone cambia passo: sarà focalizzata sui farmaci innovativi attraverso lo sviluppo di piattaforme altamente tecnologiche – come le terapie avanzate, i radioligandi e i farmaci a base di siRNA – in 5 aree con i maggiori bisogni medici: cardiovascolare, immunologia, neuroscienze, tumori solidi ed ematologia.

I 350 milioni di euro potenzieranno  l’innovazione scientifica e la produzione in Italia, a partire dai due poli di eccellenza di Torre Annunziata e di Ivrea. Nel polo campano vengono prodotte 140 milioni di confezioni all’anno per 118 Paesi “di tutto il mondo, dagli Usa all’Estremo Oriente. Nel centro piemontese, invece, si sviluppano i radioligandi, l’ultima frontiera dell’oncologia di precisione capace di riconoscere selettivamente le cellule tumorali ed eliminarle senza danneggiare quelle sane”.

“Il nostro impegno in ricerca” pesa per “290 studi clinici in Italia”, un record destinato a crescere. Il manager ha annunciato l’intenzione di immaginare proposte per la creazione di modelli di accesso precoce che permettano ai pazienti italiani di beneficiare in tempi utili dell’innovazione. Ma anche dell’impegno in servizi in grado di migliorare il percorso di cura del paziente dalla diagnosi al follow up, all’efficienza dei centri così come alla gestione del trattamento.

Con questo obiettivo, Novartis intende siglare almeno un accordo di partnership con ognuna delle 20 regioni italiane entro 5 anni – un processo già iniziato – per affrontare le sfide sanitarie sul territorio.

Il ‘patto’ con i giovani

I giovani tra i 18 e 24 anni sono senza dubbi gli italiani più proiettati nel futuro (45%) ma anche i meno “fatalisti”: più di 8 su 10 sono infatti convinti di poter fare la differenza. Allo stesso tempo, però, sulla salute sono tra i più pessimisti: il 41% crede che gli italiani staranno peggio entro 5 anni e addirittura il 55% entro 20 anni.

Novartis Italia ha scelto dar voce alle nuove generazioni, avviando una collaborazione strategica con il Consiglio Nazionale dei Giovani per integrare visioni, preoccupazioni e suggerimenti. Dando attenzione a temi importanti come la salute mentale, ma anche quella dell‘ambiente. In programma un percorso a tappe con un obiettivo ben preciso. Ovvero, come ha detto Francesco Marchionni del Consiglio Nazionale dei Giovani, “elaborare una serie di proposte durante gli Stati Generali delle Politiche Giovanili in programma all’inizio del 2024”. Perchè costruire il futuro richiede visione, ascolto, prospettive. Ed è più facile farlo insieme.

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