Non solo pensioni, le ragioni dello sciopero dei medici del 5 dicembre

Pierino Di Silverio Sciopero

Tutto pronto per lo sciopero nazionale di medici, dirigenti sanitari, infermieri, ostetriche e professioni sanitarie che incroceranno le braccia domani, organizzando una serie di manifestazioni nelle piazze d’Italia.

Una protesta confermata dopo le parole della premier Giorgia Meloni sulle pensioni dei medici (“Stiamo lavorando per modificare la misura nel migliore dei modi… si sta valutando un ulteriore meccanismo di tutela in modo da ridurre la penalizzazione all’approssimarsi all’età della pensione di vecchiaia. Faremo del nostro meglio per risolvere e correggere”). Parole lette dai medici in protesta come “un passo indietro” rispetto alle affermazioni del ministro della Salute Orazio Schillaci.

Le ragioni dello sciopero

“Sembra di avere a che fare con due governi diversi – sottolinea con amarezza a Fortune Italia Pierino Di Silverio, segretario nazionale dell’Anaao Assomed, principale sindacato della dirigenza medica – anche per quanto riguarda la depenalizzazione dell’atto medico: il ministro dice una cosa e la Lega propone di inasprire le pene. Il ministro dice ‘premiamo l’attività ordinaria’ e la Manovra vuole premiare, poco, quella straordinaria. Il ministro dice ‘rendiamo appetibile la professione’ e la Manovra regala soldi al privato: chi sta con chi?”.

“Non vogliamo essere strumentalizzati: la nostra non è una lotta di partito – puntualizza il numero uno di Anaao Assomed – ma per la sanità pubblica. E chiunque partecipi è benvenuto. Fermo restando che questo impegno sarebbe dovuto essere protagonista, negli anni passati, di un’azione di governo. Che non c’è stata”. Insomma, bene le parole di attenzione: ma dove erano tutti i sostenitori della sanità pubblica quando si evidenziavano i problemi di programmazione, l’imbuto formativo e la fuga dagli ospedali?

L’appuntamento a Roma

Anaao Assomed, Cimo Fesmed e Nursing Up danno appuntamento a medici, infermieri e operatori sanitari in Piazza SS Apostoli, a Roma, fulcro delle manifestazioni che si terranno in occasione dello sciopero nazionale. “Volevo portare 200 persone a Roma e ho già più di 700 adesioni“, precisa Di Silverio.

“Non siamo legati ai partiti – ribadisce – ci fermiamo domani per un giorno per non fermare il sistema di cure pubbliche per sempre. Questo nostro atto estremo, che ci costa tanto anche in termini etici – fermo restando che verranno garantite le urgenze – punta a far capire che da vittime” ed eroi di Covid-19, “per qualcuno siamo diventati carnefici. Ma 20 anni di disinvestimento sul Sistema sanitario oggi mette a rischio la tenuta del Ssn“.

Le prestazioni a rischio

Sono 1,5 milioni le prestazioni sanitarie che potrebbero saltare per lo sciopero, ricorda Cimo Fesmed. A rischio tutti i servizi, compresi gli esami di laboratorio, gli interventi chirurgici (circa 30 mila quelli programmati che potrebbero essere rinviati), le visite specialistiche (180 mila) e gli esami radiografici (50 mila). Saranno in ogni caso garantite le prestazioni d’urgenza.

Gli appuntamenti

Ecco la mappa delle manifestazioni previste per domani:

TORINO

Ore 9.30 Ritrovo in Piazza Bengasi

Ore 10.00 Partenza corteo verso il grattacielo della Regione Piemonte

Ore 11.00 Manifestazione davanti la Regione Piemonte

GENOVA

Ore 11.00 SIT-IN Ospedale Villa Scassi (davanti al Pronto Soccorso)

BOLOGNA

Ore 10.00 ASSEMBLEA Aula 1 e 2 piano terra del padiglione 3, Ospedale Sant’Orsola.

Ore 11.00 SIT-IN Con punto stampa Via Albertoni (angolo via Primodì)

ROMA

Ore 11.30 SIT-IN in Piazza SS Apostoli

NAPOLI

Ore 11.00 Assemblea presso Holiday Inn Naples Centro Direzionale

PALERMO

Ore 11.00 Assemblea presso Ordine dei Medici Via Rosario da Partanna, 22

BOLZANO

Ore 14.30 SIT-IN Piazza Magnago

CAGLIARI

Ore 10.30 SIT-IN Piazza del Carmine

TRIESTE

Ore 8.00 ASSEMBLEA ASUGI

UDINE

Ore 8.00 ASSEMBLEA ASUFC

Un sistema che scricchiola

Basta guardare i dati sulla fuga dei professionisti dalle corsie, sulle liste d’attesa e sulla mobilità sanitaria per capire che questo è un momento delicato per il Servizio sanitario pubblico. A confermarlo è anche lo sciopero proclamato da Aaroi-Emac, Fassid (Aipac-Aupi-Simet-Sinafo- Snr) e Fvm – Federazione Veterinari e Medici per il 18 dicembre.

La goccia che ha fatto traboccare il vaso

Insomma, lo sciopero non è solo per via della norma sulle pensioni dei medici. “Il nostro problema non sono le persone: se il sistema di cure fosse incentivato, protetto e garantito rinuncerei. È tutto il sistema ad essere in pericolo. Ecco perchè all’appuntamento invitiamo anche i cittadini delusi e quanti si rendono conto che il sistema pubblico è a rischio. Il nostro obiettivo è aprire un’interlocuzione seria con il Governo: noi momenti di crisi se non c’è collaborazione non c’è via d’uscita”.

Domani 11.3 inizierà il sit-in di protesta contro la manovra economica e in difesa del Ssn “nelle piazze delle maggiori città italianee negli ospedali per esprimere a gran voce tutta la nostra rabbia e la nostra delusione. La speranza – conclude Di Silverio – è che questo gesto, per noi davvero estremo, faccia capire all’esecutivo che aprire un’interlocuzione è l’unico modo per uscire dalla crisi”.

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