Pensioni di medici e infermieri: a gennaio 48 ore di sciopero

medici ferie

Si prospetta un gennaio caldo per la sanità: come avevamo anticipato, infatti, l’emendamento alla manovra che cambia le regole sulle pensioni di medici e infermieri non convince i sindacati dei camici bianchi scesi in piazza il 5 dicembre scorso.

“C’è stato un rimodulamento della misura – afferma a Fortune Italia Pierino Di Silverio, segretario nazionale dell’Anaao Assomed, sindacato che insieme a Cimo Fesmed e Nursing Up ha dato vita dalla protesta confluita nello stop di 24 ore di medici e infermieri – che però tutto sommato cambia poco. Ma il fatto è che per risolvere il problema pensionistico (che a nostro avviso così non è risolto), si attingerebbe al Fondo sanitario nazionale dei prossimi anni: così le cose non vanno. Inoltre ancora una volta si va avanti a tentativi, senza coinvolgere le parti sociali. A questo punto – annuncia Di Silverio – lo sciopero di 48 ore, previsto per ragioni tecniche dopo le festività, viene confermato. E non sarà l’unica azione”.

Medici e infermieri in sciopero: “Non finisce qui”

Le richieste dei sindacati

“Ancora non ci siamo seduti attorno a un tavolo per capire come possiamo investire i pochi soldi a disposizione. Il punto è – dice Di Silverio – che chi sul campo ci lavora, ha studiato il problema in maniera puntuale. Potremmo e vorremmo dare il nostro contributo, altrimenti il rischio è che ogni tentativo fatto in questo modo abbia un alto rischio di fallire”.

Sono almeno 5 le ragioni della protesta dei camici bianchi e dei professionisti sanitari: assunzioni di personale; detassazione di una parte della retribuzione; risorse congrue per il rinnovo del contratto di lavoro; depenalizzazione dell’atto medico e cancellazione dei tagli alle pensioni. “A questo punto, avendo avuto soltanto una risposta parziale sulle pensioni – continua Di Silverio – lo sciopero di 48 ore, previsto per ragioni tecniche dopo le festività, viene confermato”.

Lo stop del 18 dicembre

Il settore è decisamente sul piede di guerra, come dimostra anche il botta e risposta tra i sindacati Anaao Assomed e Cimo Fesmed e il ministro della salute, Orazio Schillaci, all’indomani dello sciopero dei medici e dirigenti sanitari.

Nel frattempo il 18 dicembre i medici, veterinari, farmacisti, psicologi, biologi e dirigenti sanitari di Aaroi-Emac, Fassid (Federazione Aipac-Aupi-Simet-Sinafo-Snr), Fvm e Cisl Medici bloccheranno tutte le prestazioni che sono funzionali, quindi indispensabili, per tutte le altre prestazioni ospedaliere e territoriali, comprese quelle della filiera alimentare.

Un 2024 di mobilitazione per i camici bianchi

Dopo la pausa per le festività riprende la protesta. “Se le nostre richieste continueranno ad essere ignorate – conclude Di Silverio – proseguiremo il percorso di mobilitazione, allargando il fronte della partecipazione, perché quello che oggi viene percepito come problema professionale venga avvertito anche come problema sociale, che riguarda non solo gli operatori della sanità, ma anche e soprattutto i cittadini. Andremo nelle aziende, faremo assemblee di informazione, convolgeremo la popolazione: si sta verificando una frattura – avverte – non solo fra governo e parte sanitaria, ma fra governo e parte sociale”.

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