Natale: travolti dagli inviti? Ecco come uscirne (bene)

inviti fine anno

Cene di lavoro, pranzi con i colleghi, aperitivi con amici e familiari, brindisi con clienti e dipendenti. Quello di Natale e fine anno è un periodo in cui gli inviti si moltiplicano: per gestirli occorrerebbe l’intelligenza artificiale, e spesso rifiutare è complicato. Ma un aiuto arriva dagli esperti in psicologia: per sopravvivere senza annegare negli appuntamenti, e magari salvare al contempo il girovita, la soluzione è semplice. Basta dire qualche no. 

Potrebbe sembrare imperdonabilmente scortese rifiutare un invito, anche nel caso di un evento a cui preferiresti di gran lunga non partecipare, ma il fatto è che spesso si sopravvalutano le conseguenze sociali di un no, almeno secondo una ricerca pubblicata da un team di scienziati Usa sull”American Psychological Association’.

La pioggia di inviti

‘Dobbiamo vederci per scambiarci gli auguri’ sembra ormai un mantra. Va bene, ma perché per forza prima di Natale, anche nel caso di persone che non incontriamo da un anno? Non esiste il telefono? Il problema riguarda anche ricercatori e scienziati. “Una volta sono stato invitato a un evento a cui non volevo assolutamente partecipare, ma ci sono andato comunque perché temevo che la persona che mi aveva invitato si sarebbe arrabbiata se non l’avessi fatto, e questa sembra essere un’esperienza comune – ha raccontato l’autore principale del lavoro, Julian Givi, professore assistente alla West Virginia University – La nostra ricerca mostra, tuttavia, che le conseguenze negative del dire di no sono molto meno gravi di quanto ci aspettiamo”.

La simulazione

In uno studio pilota più di tre quarti degli intervistati (77%) hanno confessato di aver accettato un invito per un evento a cui non volevano partecipare perché erano preoccupati per le conseguenze del rifiuto. Per esaminare se questi timori fossero infondati, i ricercatori hanno condotto cinque esperimenti con più di 2.000 persone in totale.

Nel primo hanno chiesto ai partecipanti di leggere uno scenario in cui invitavano o venivano invitati da uno dei loro amici a una cena di sabato sera in un ristorante locale con un famoso chef. Agli invitati è stato detto di immaginare di aver rifiutato perché avevano già dei programmi durante il giorno e volevano trascorrere una sera a casa rilassandosi. Agli ospiti invece che l’amico aveva rifiutato per lo stesso motivo.

I ricercatori hanno scoperto che i partecipanti che immaginavano di rifiutare l’invito spesso credevano che ciò avrebbe avuto conseguenze negative immediate sul rapporto con l’amico. Pensavano che questi si sarebbe sentito arrabbiato, deluso e difficilmente li avrebbe invitati a partecipare a eventi futuri, un sentimento che in realtà non era condiviso così spesso dai soggetti che erano stati rifiutati. “Durante i nostri esperimenti, abbiamo costantemente riscontrato che gli invitati sovrastimano le conseguenze negative” di un no, ha sottolineato Givi.

Il gioco delle coppie

E questo vale anche per gli appuntamenti romantici. In un altro esperimento, infatti, i ricercatori hanno reclutato 160 persone per partecipare a un “sondaggio sulle coppie” con la loro dolce metà. Il 4% delle coppie stava insieme da meno di sei mesi, l’1% da sei a dodici mesi, il 21% da uno a cinque anni e il 74% da più di cinque anni.

I ricercatori hanno inscenato ancora una volta una dinamica di invito rifiutato, scoprendo che si tendeva regolarmente a sovrastimare l’effetto di un no. E questo anche se i due avevano  una relazione stretta e di lunga data. “In effetti ci sono stati momenti in cui mi sono sentito un po’ irritato con qualcuno che ha rifiutato un invito, ma la nostra ricerca ci dà un bel po’ di buone ragioni per prevedere che le persone sopravvalutino le conseguenze negative sulle nostre relazioni”, ha affermato Givi.

Occhio all’atteggiamento da Grinch

Attenzione, però, a dire sempre no. Se l’esperto è convinto dei vantaggi anche psicologici del rifiutare inviti in occasioni in cui siamo sottoposti a una pioggia di eventi, sottolinea anche l’importanza dei rapporti sociali.

“Il burnout è una cosa reale, soprattutto durante le vacanze, quando spesso siamo invitati a troppi eventi – ha detto – Non abbiate paura di rifiutare alcuni inviti qua e là. Ma tenete anche presente che passare del tempo con gli altri è il modo in cui si sviluppano le relazioni, quindi non rifiutare ogni invito”. Insomma, non fate come il Grinch: chiudersi in casa (o fingersi morti) non è la soluzione per sopravvivere al periodo delle feste.

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