Il grande freddo sta arrivando nella Penisola: se il Nord Italia ha già sperimentato piogge, nevicate e venti gelidi, stando alle previsioni meteo dal 10 gennaio assisteremo a un calo notevole delle temperature.
“Il freddo ha un chiaro impatto sulla salute“, sottolinea a Fortune Italia Giorgio Sesti, presidente della Società Italiana di Medicina Interna (Simi), che precisa: “Il calo delle temperature colpisce al cuore, ma non solo. I più a rischio di incappare in conseguenze negative sono i pazienti con malattie croniche“. Ecco allora i quattro rischi del freddo.
Pressione fuori controllo
“Il freddo per chi ha patologie cardiovascolari o soffre di ipertensione è un’insidia, perchè fa salire la pressione attraverso un meccanismo di vasocostrizione: con il freddo – spiega lo specialista – si contraggono le arterie, il vaso si restringe e il flusso sanguigno trova difficoltà. Una sorta di sovraccarico che impatta all’improvviso sul nostro organismo. Se il cuore è un po’ meno efficiente, perchè magari c’è un’insufficienza cardiaca o delle coronarie con placche, ecco che arrivano i problemi”.
Il fenomeno di Raynaud
Altra insidia legata all’arrivo del freddo, quella che riguarda le persone che soffrondo della sindrome di Raynaud, una condizione associata a malattie immuno-reumatologiche, “che consiste in un vasospasmo dei polpastrelli in risposta al freddo (o a uno stress emotivo), provocando una sensazione dolorosa e variazioni del colorito (pallore, cianosi, eritema) di una o più dita. Questi pazienti vanno incontro a ischemia delle dita, un po’ come i geloni che colpiscono chi fa escursioni in alta montagna”. All’origine di tutto ancora una volta “una vasocostrizione potente. Il consiglio in questo caso è quello di usare i guanti, stare al caldo e – se il fenomeno si manifesta – mettere subito le mani sotto l’acqua calda”, dice Sesti.
Peggiorano le patologie infiammatore
Un altro impatto del freddo è sulle patologie infiammatorie come “l’artrite psoriasica e l’artrite reumatoide. Il gelo può infatti determinare una riacutizzazione importante di queste malattie”, avverte Sesti.
Respiro spezzato
Attenzione: chi soffre di broncopatie e forme croniche respiratorie con il freddo rischia. “Questo perchè – spiga l’esperto – l’aria gelida costringe i vasi dei bronchi e può scatenare delle crisi respiratorie, come una sorta di attacco d’asma. Si può verificare il broncospasmo, e questo perchè quando inaliamo aria fredda i bronchi fanno più fatica a riscaldarla. Se infatti il soggetto sano ‘risponde’ al calo delle temperature con una vasodilatazione polmonare, quello con patologie croniche va incontro a respiro affannoso e difficoltà”.
Cosa fare
Ma allora come difenderci dai rischi del grande freddo? “Il primo consiglio a tutti questi pazienti sembra banale – risponde Sesti – ma è importante: evitare l’esposizione al gelo. Quindi evitare di uscire alle prime ore del mattino o a tarda sera, quando la temperatura è più bassa. Facendo attenzione ad essere ben coperti, soprattutto alle estremità: perchè sono le parti che si raffreddano prima. Infine occorre monitorare la pressione arteriosa: se è più alta – conclude – è bene contattare il medico, per l’aggiustamento della terapia”.