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Non c’è salute senza autostima: i buoni propositi che fanno bene

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L’inizio di un nuovo anno rappresenta il momento ideale per stilare una lista di buoni propositi per mesi a venire. Non mancheranno certo gli evergreen di ogni avvio di anno tipo rientrare nel peso forma, fare più sport, mangiare meglio. Ma oltre ai grandi classici, riguardanti la salute o l’aspetto fisico, ce ne sono altri, a torto trascurati, che possono fare molto per coltivare il benessere psichico ed emotivo.

A partire da quello forse più importante di tutti, cioè smettere di vedersi come il contenitore di tutti i difetti del mondo. Per partire col piede giusto, bisogna far pace con il proprio corpo e lavorare sull’autostima; volersi più bene significa adottare un atteggiamento meno negativo verso il proprio corpo; se c’è da cambiare o migliorare qualcosa, va fatto senza avvilirsi o colpevolizzarsi per quei chili di troppo o quei muscoli privi di tono. No al body shaming insomma, soprattutto a quello auto-inflitto.

Ritagliarsi più tempo, che non significa essere egoisti, ma solo prendersi cura di noi stessi. Questo vale anche per chi ha figli e per chi, per lavoro o contingenze familiari, passa i giorni a prendersi cura degli altri. Perimetrare qualche ora di libertà e tempo libero è un regalo che facciamo a noi stessi ma anche agli altri, perché ci aiuta a funzionare meglio. Un’ora in più di sonno, una passeggiata al parco o in centro, una lezione di yoga o di pilates, una camminata in centro per fare window-shopping non impattano sull’economia generale della famiglia e fanno un gran bene a chi se li regala.

Tra i buoni propositi dovrebbe esserci anche quello di limitare il tempo passato davanti ad uno schermo, che sia quello di un cellulare, di un tablet, di un computer o di un televisore. Ritrovare il piacere di sfogliare le pagine di un libro o di un giornale è un esercizio per l’anima, ma anche per funzionare meglio nella società che ci circonda.

Una recente metanalisi spagnola pubblicata su Review of Educational Research dimostra infatti che leggere su supporto cartaceo aiuta a combattere il cosiddetto analfabetismo funzionale, quel fenomeno per cui una persona sa leggere (e scrivere), ma non comprende fino in fondo il contenuto di un testo. Pare che il problema interessi circa 18 milioni di italiani, tra i quali tanti giovani. Leggere su carta allena molto più alla comprensione di un testo, che non leggerlo in digitale. E dunque, quest’anno regaliamo e regaliamoci più libri dalle pagine fruscianti.

Leggere sì, ma non solo prosa. Un recente studio inglese delle università di Plymouth e Nottingham Trent suggerisce che nutrirsi di poesia (leggere versi, condividerli o addirittura scriverli) aiuta la gente ad affrontare la solitudine, il senso di isolamento e a ridurre sentimenti di ansia e depressione.

Sono i risultati di una survey su 400 persone che, ai tempi dei lockdown da Covid, utilizzavano il sito poetryandcovid.com per condividere i propri versi e leggere quelli degli altri. I risultati dell’indagine dimostrano che le rime aiutano a rompere il ghiaccio, stimolano a scegliere le parole giuste per ogni circostanza e a connettersi con il prossimo.

Immergiamoci nella musica, che sia classica o pop non importa, purché accompagni la nostra giornata, nei momenti di relax, ma anche negli spostamenti in macchina o a piedi. E per una coccola extra, ci si può regalare un biglietto per un concerto live. La musica migliora il tono dell’umore, riduce stress e ipertensione, gli stati d’ansia e persino il dolore, giova insomma alla salute fisica e mentale. Una musica rilassante in sottofondo aiuta a mangiare più lentamente e meno; una energetica migliora le performance fisiche in palestra o durante la corsa. Insomma una buona playlist può diventare anche un alleato per la perdita di peso.

Rispettiamo l’ambiente anche facendo shopping, cominciando con il leggere le etichette dei vestiti che compriamo magari in questi giorni di saldi, per scegliere fibre naturali al posto di quelle sintetiche. Prodotti per la pulizia della casa e cosmetici dovrebbero essere quanto più eco-sostenibili possibile. Un discorso a parte meritano le creme solari; il must oggi è orientarsi su quelle ‘reef-friendly’ (su molte è indicato sulla confezione) perché l’inquinamento da schermi solari mette a dura prova l’esistenza delle barriere coralline ed è molto più grave e diffuso di quanto si pensi. I solari da evitare sono quelli contenenti ossibenzone e octinoxato, peraltro già messi al bando alle Hawaii, in alcune parti del Messico e alle Isole Vergini.

Un altro proposito per un 2024 all’insegna del benessere è quello di regalarsi ogni tanto una vacanza, anche breve. ‘Staccare’ anche per pochi giorni migliora il benessere, ha effetti anti-stress e aiuta a crescere perché apre la mente. E se il budget a disposizione non lo consente, si può optare per una ‘staycation’ a casa propria, cioè un giorno o due da dedicare al relax o a fare i turisti nella propria città.

Vivere a contatto con la natura, che sia quella meravigliosa di un’area protetta, come quella di un parco cittadino è un booster per il nostro wellbeing. Uno studio del Kings College di Londra ha dimostrato che ascoltare il canto degli uccelli può dare la carica al benessere mentale per più di quattro ore, riducendo sentimenti di ansia e depressione.

Infine, un esercizio sempre efficace è tenere un diario della ‘gratitudine’. Iniziare la giornata focalizzandoci sulle cose buone che abbiamo, aiuta a coltivare il pensiero positivo, a ridurre lo stress e a vivere la vita all’insegna del bicchiere mezzo pieno. Che non è poco.

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