Aifa, presto il nome del nuovo presidente: focus con Rasi e Gemmato

“Siamo ormai in fase di definizione, il ministro Orazio Schillaci sta valutando gli ultimi curriculum; a breve ci sarà la nomina del nuovo presidente dell’Aifa e di un organigramma puntuale e preciso, pronto ad affrontare le sfide del pharma: in primis quella dell’innovazione, per avere finalmente un’Agenzia del farmaco performante“.

Così il sottosegretario alla Salute Marcello Gemmato, a margine dell’evento ‘Europa in salute: sfide e opportunità per il futuro’ organizzato da Eli Lilly con il patrocinio di Parlamento e Commissione europea, Regione Lazio, Farmindustria e Società italiana di farmacologia. Un momento di confronto fra istituzioni, società scientifiche e associazioni di pazienti in vista delle imminenti elezioni europee, per analizzare le sfide che l’Europa si troverà ad affrontare per tornare a essere competitiva e attrattiva in termini di nuovi investimenti in ricerca, sviluppo e produzione in ambito farmaceutico.

E proprio in tema di sfide, la nomina del nuovo presidente rappresenta un crocevia importante per Aifa, un ruolo delicato che richiede competenze trasversali. “Ci vuole una persona che conosce già a fondo la macchina Aifa e le sue dinamiche interne”, spiega a Fortune Italia Guido Rasi, consulente del ministro della Salute ed esperto nel settore dei farmaci e dell’attività regolatoria (Nella foto in evidenza, ndr). “Deve conoscere molto bene il mondo regolatorio ed essere in grado di declinarlo in modo che risulti sostenibile dal punto di vista economico. Una figura che sappia coniugare una discreta competenza scientifica con una visione manageriale, economica: di profili così non ce ne sono molti”, aggiunge.

Fra le priorità di Aifa, continua l’esperto, c’è in primis “la questione del sottodimensionamento dello staff: in proporzione ai siti produttivi e alla popolazione, è l’agenzia più piccola d’Europa”, sottolinea Rasi. “Ma questo è solo il primo di una serie di miglioramenti e sviluppi. L’Aifa è lo snodo critico per l’evoluzione del sistema salute”.

Proprio Rasi è in realtà considerato uno dei nomi papabili per guidare l’Agenzia italiana del farmaco. Ma l’esperto, a domanda precisa, risponde con un sorriso e con un: “Io ho già dato”, un chiaro riferimento ai suoi precedenti incarichi di direttore generale dell’Aifa e direttore esecutivo dell’Ema, l’Agenzia europea per i medicinali.

Ma per il dopo Palù si parla anche di una donna, uno scenario che Rasi guarda con favore: “Ce ne sono di molto valide. In generale – conclude – spero comunque che si riesca ad andare oltre la dinamica destra-sinistra, e per fortuna mi sembra che l’orientamento sia questo. Si tratta di un ruolo più complesso di quello dello scienziato e di quello del manager: è un ruolo doppio, per cui serve una persona che abbia alle spalle esperienze nell’ambiente, altrimenti si fa molto dura”.

ABBIAMO UN'OFFERTA PER TE

€2 per 1 mese di Fortune

Oltre 100 articoli in anteprima di business ed economia ogni mese

Approfittane ora per ottenere in esclusiva:

Fortune è un marchio Fortune Media IP Limited usato sotto licenza.