GILEAD

Neuralink, cos’è successo al chip impiantato nel primo paziente

Elon Musk Neuralink
Gilead

Non è proprio andato tutto liscio con la sperimentazione dell’impianto cerebrale ‘targato’ Neuralink. Se nei giorni scorsi la  startup fondata da Elon Musk aveva festeggiato i primi 100 giorni dall’inserimento del chip nel cervello del primo paziente, l’ormai celebre Noland Arbaugh, ora arriva la notizia che in effetti un problema c’è stato. A comunicarlo in un blog post sono stati gli stessi specialisti di Neuralink, che spiegano anche in che modo l’incidente sia stato risolto. Ma di che si è trattato?

“Nelle settimane successive all’intervento, alcuni fili” del chip “si sono ritirati dal cervello, determinando una netta diminuzione del numero di elettrodi efficaci – scrivono da Neuralink – Ciò ha portato ad una riduzione di Bps”, bit per secondo, l’unità di misura delle velocità di trasmissione dei dati sulle linee. “In risposta a questo cambiamento, abbiamo modificato l’algoritmo di registrazione per renderlo più sensibile ai segnali della popolazione neurale, migliorando le tecniche per tradurre questi segnali in movimenti del cursore e migliorando l’interfaccia utente”. Un intervento che “ha prodotto un miglioramento rapido e duraturo del Bps, che ora ha superato le prestazioni iniziali di Noland”.

Il futuro del progetto

E adesso? “Il nostro lavoro attuale è focalizzato sull’incremento delle prestazioni di controllo del cursore allo stesso livello di quelle dei soggetti normodotati e sull’espansione delle funzionalità”. In futuro “intendiamo estendere le funzionalità” del dispositivo “per consentire il controllo di bracci robotici, sedie a rotelle e altre tecnologie che potrebbero aumentare l’indipendenza delle persone tetraplegiche”.

Il trial, insomma, va avanti. Tanto che si cercano ricercatori, ma anche volontari. “Se sei interessato a plasmare il futuro delle tecnologie assistive partecipando a una sperimentazione clinica Neuralink, iscriviti al nostro Registro dei pazienti”, dicono dalla startup.

Dal canto suo, Noland Arbaugh resta ottimista e sottolinea come le sue abilità stiano ancora migliorando: “I giochi a cui posso giocare adesso sono decisamente migliori rispetto a quelli precedenti. Sto battendo i miei amici in gare in cui, essendo tetraplegico, non dovrei batterli”. Questo progetto, su cui però le informazioni continuano ad arrivare ‘col contagocce’, “dovrebbe dare alle persone molta speranza”, conclude il paziente uno.

Leggi anche

Ultima ora

ABBIAMO UN'OFFERTA PER TE

€2 per 1 mese di Fortune

Oltre 100 articoli in anteprima di business ed economia ogni mese

Approfittane ora per ottenere in esclusiva:

Fortune è un marchio Fortune Media IP Limited usato sotto licenza.