Novartis, utile netto cresce del 64% a 12,6 mld

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“Nel 2018 abbiamo reimmaginato Novartis. Sono stati compiuti importanti passi in avanti sullo sviluppo, il lancio e l’accesso globale a farmaci rivoluzionari”, ha detto il Ceo di Novartis, Vas Narasimhan. Il piano, a quanto pare, ha funzionato. Il gruppo farmaceutico svizzero ha chiuso il 2018 con un utile netto a 12,6 miliardi di dollari, in crescita del 64% rispetto all’anno precedente. Ricavi in rialzo del 5% a 51,9 miliardi di dollari e un utile operativo a 8,2 miliardi di dollari. Il dividendo proposto per l’anno 2018 è pari 2,85 franchi svizzeri per azione, in crescita del 2%.

All’aumento dell’utile netto, secondo quanto riferisce Novartis, ha contribuito un guadagno di 5,7 miliardi di dollari legato alla cessione a GlaxoSmithKline della quota nella joint venture Consumer Helthcare per 13 miliardi.

Per il 2019 si stima una ulteriore crescita di ricavi e utile operativo core. In particolare il gruppo farmaceutico prende in considerazione gli scenari relativi allo spin-off della divisione oftalmologica Alcon e una revisione del portafoglio della divisione equivalenti e biosimilari Sandoz in Usa. “Insieme ad una forte crescita – ha detto il Ceo – ci siamo concentrati sulle nostre priorità strategiche tra cui la creazione di nuove piattaforme terapeutiche, l’aumento della produttiva e l’impegno sul digitale e la creazione di una nuova cultura. In futuro ci aspettiamo di continuare a crescere grazie alla forza dei nostri marchi e al lancio di 10 nuovi potenziali blockbuster entro il 2020“.

Anche il mercato italiano sorride a Novartis, che archivia il 2018 in Italia con un fatturato di 1,71 miliardi di euro, in crescita del 4,3% (1,64 miliardi) rispetto al 2017. Del fatturato dell’anno scorso 156 milioni sono stati ottenuti grazie all’export. Gli investimenti hanno superato i 73 milioni di euro, 65 dei quali sono stati destinati alla ricerca ed allo sviluppo. Per i prossimi tre anni, inoltre sono previsti ulteriori investimenti per 200 milioni. Nel campo della ricerca sono stati effettuati 247 studi clinici, con il coinvolgimento di 2.170 pazienti. Novartis in Italia ha due grandi insediamenti produttivi ai quali sono stati destinati, negli ultimi dieci anni, investimenti per quasi 170 milioni di euro. A fine 2018 i dipendenti complessivi erano pari a 2.334 unità. Il country president e amministratore delegato di Novartis Italia, Pasquale Frega, ricorda che il 2018 é stato un anno “positivo per le attività di Novartis nel nostro paese. In tutte le aree di business abbiamo ottenuto risultati oltre le previsioni”.

Le attività della multinazionale svizzera hanno offerto all’economia italiana, secondo un recente studio realizzato da The European House – Ambrosetti, un contributo significativo alla crescita. “La nostra posizione di leadership nel settore salute – sottolinea Pasquale Frega – valorizza e sottolinea il ruolo che Novartis svolge nel sistema economico nazionale, contribuendo a rafforzarne la competitività e generando ogni anno un valore aggiunto al Pil che, come ha recentemente dimostrato uno studio di The European House – Ambrosetti, supera il miliardo di euro (nel 2017 é stato pari a circa 1,1 miliardi, ndr)”. “Partendo da queste basi Novartis proseguirà nel suo percorso di crescita, sviluppando le potenzialità offerte dalle sue piattaforme nel campo della terapia genica, della radioterapia e della digital health, e – conclude Frega – collaborando con tutti gli stakeholder del sistema per lo sviluppo di politiche sanitarie a sostegno dell’innovazione”.

Per quanto riguarda il futuro, Novartis guarda alle nuove tecnologie e mette in campo la terapia digitale. La terapia digitale é un software che viene ‘somministrato’ al paziente e che consente di avere un controllo a distanza ed eventuali cambiamenti da apportare alle cure. Sostanzialmente si tratta di una terapia comportamentale che viene somministrata al paziente e che può essere anche abbinata, in alcuni casi, anche ai farmaci. Ogni terapia digitale viene regolarmente sperimentata, registrata e regolamentata. La sua approvazione segue il normale iter dei farmaci e viene fornita esclusivamente con prescrizione medica. Si stima che la terapia digitale al 2020 avrà un mercato di 10 miliardi di dollari. Recentemente la divisione Sandoz di Novartis ha lanciato sul mercato degli Usa e del Canada la terapia digitale chiamata reSet che viene utilizzata da pazienti affetti da dipendenza di droghe e alcol. All’interno di Novartis é stato istituito un gruppo di studio che valuterà l’opportunità di introdurre la terapia anche in Europa. Novartis si sta concentrando anche per sperimentare l’utilizzo di terapie digitali anche sul fronte di malattie degenerative e per la depressione, anche in abbinamento con farmaci. Novartis attualmente investe oltre 9 miliardi di dollari in ricerca e sviluppo. Il gruppo può contare su oltre seimila ricercatori.

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