AI e sostenibilità, al via da novembre i dottorati nazionali

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L’alta formazione sarà fondamentale per affrontare le sfide sociali, economiche, ambientali e sanitarie del futuro. Per questo il sistema dell’università e della ricerca nazionale, su sollecitazione del ministero dell’Università e della Ricerca (Mur), ha sviluppato due programmi di dottorato nazionale. Uno si chiama “Intelligenza Artificiale” (AI), l’altro “Sviluppo Sostenibile e Cambiamento Climatico”. I due dottorati sono stati pensati per formare una generazione di dottori di ricerca in grado di guidare la transizione digitale ed ecologica del Paese. A novembre sarà inaugurata la prima edizione.

La scadenza per presentare le domande è nella seconda metà di luglio. Grazie a questi bandi saranno selezionati in totale 275 dottorandi (170 per AI e 105 per Sostenibilità e clima). L’ambizione è non solo di trattenere in Italia i migliori laureati ma anche di attrarre talenti dagli altri paesi, per sviluppare le risorse umane indispensabili per sostenere la ricerca scientifica e l’innovazione sociale e industriale verso una società digitale rispettosa delle persone e dell’ambiente, volta al benessere e alla sostenibilità.

I due dottorati nazionali hanno in comune un approccio multidisciplinare che mette insieme la formazione sugli aspetti fondazionali e metodologici con l’applicazione in settori strategici, al fine di formare dottori di ricerca in grado non solo di sviluppare nuova conoscenza ma anche di diffonderla per lo sviluppo socio-economico del Paese.

Entrambi sono finanziati al 50% dal Mur e al 50% dalle università ed enti di ricerca partecipanti. Quello in Intelligenza Artificiale, coordinato dal Consiglio nazionale delle ricerche e dall’Università di Pisa, parte con un finanziamento di oltre 15 mln di euro che permette di offrire al primo ciclo oltre 170 borse.

A dimostrazione dell’impatto dell’intelligenza artificiale sull’economia e sulla società, questo dottorato sarà suddiviso in 5 aree di specializzazione, ciascuna coordinata da un’università capofila: Salute (Campus Bio-Medico di Roma), Industria 4.0 (Politecnico di Torino), Agricoltura e Ambiente (Università Federico II di Napoli), Sicurezza (Sapienza Università di Roma) e Società (Università di Pisa).

Il dottorato nazionale in “Sviluppo Sostenibile e Cambiamento Climatico” coordinato dalla Scuola Iuss di Pavia, ha ottenuto un finanziamento di oltre 8 mln di euro per più di 100 borse di dottorato solo per il primo ciclo ed è il primo in Italia e in Europa sui temi della sostenibilità e del cambiamento climatico fondato su una rete a scala nazionale e su un approccio multi, trans ed interdisciplinare.

Oltre ai coordinatori e alle università capofila, i due dottorati prevedono il coinvolgimento di tutte le migliori risorse nazionali attraverso due chiamate aperte, in base alle quali sono state selezionate altre 52 università e 3 enti pubblici di ricerca per il dottorato nazionale in Intelligenza Artificiale e 30 atenei e il contributo di 6 Epr per quello in Sviluppo Sostenibile e Cambiamento Climatico.

Nei due settori chiave per la transizione digitale ed ecologica del Paese, questo approccio ha consentito di far emergere le reti dei centri di nazionali caratterizzate da una ricchezza di competenze in grado di competere a livello mondiale. Allo stesso tempo l’ampia copertura territoriale rappresenta un importante punto di riferimento per le attività di innovazione da sviluppare nell’ambito del Pnrr.

“Il progetto del dottorato nazionale in AI”, spiega la presidente del Cnr Maria Chiara Carrozza,“ mostra l’importanza strategica per il Paese di promuovere una stretta collaborazione tra il mondo accademico e quello degli enti pubblici di ricerca per dare una risposta alle complesse sfide socio-economiche-ambientali che la nostra società e il mondo stanno affrontando. Il Cnr, con la sua presenza su tutto il territorio nazionale e la sua forte vocazione multidisciplinare, è il naturale catalizzatore per l’avvio e il coordinamento di azioni strategiche per la trasformazione digitale del Paese con l’obiettivo di realizzare una società più resiliente, sostenibile, efficiente ed equa”.

“Attraverso i suoi istituti, il Cnr fornirà un contributo ampio ed articolato al dottorato nazionale in AI, relativo sia agli aspetti metodologici e fondazionali sia alle ricerche multidisciplinari che caratterizzano le cinque aree di specializzazione”, conclude Carrozza.

“ Il dottorato nazionale in Intelligenza Artificiale, coordinato dall’Università di Pisa assieme al Cnr”, dichiara Paolo Mancarella, rettore dell’università toscana, ”è un passo importante in questa direzione e consente oggi al nostro ateneo di avere un ruolo attivo nello sviluppo delle strategie nazionali e questo ci riempie di orgoglio. Specialmente in un momento in cui il nostro Paese ha particolarmente bisogno di vedere all’orizzonte la possibilità concreta di una nuova stagione di crescita e di sviluppo”.

“Nella sua realizzazione, le opportunità offerte dall’intelligenza artificiale, se debitamente sfruttate, giocheranno sicuramente un ruolo fondamentale. In questo, la risposta avuta da parte del sistema nazionale dell’università e della ricerca alla nostra chiamata aperta dell’autunno scorso non può che farci guardare al futuro con grande fiducia”, conclude Mancarella.

“Le scelte di oggi determinano le conseguenze sul futuro dei nostri figli e nipoti ed è ormai evidente che solo con l’integrazione di competenze si possono affrontare le nuove sfide del progresso”, aggiunge il rettore dell’Università di Pavia, Riccardo Pietrabissa. “Il nuovo dottorato in Sviluppo Sostenibile e Cambiamento Climatico coordinato dalla Scuola Iuss di Pavia offre una straordinaria occasione per sperimentare, su larga scala nazionale, la formazione di una nuova classe dirigente che avrà una visione ampia sulle opportunità e sui rischi del progresso”.

“Dall’ambiente alla società, dalla tecnologia all’economia, dal territorio alla salute, così si preparano i nuovi dottori di ricerca in sviluppo sostenibile e cambiamento climatico, pronti non solo a cambiare il proprio stile di vita, ma anche a essere promotori della costruzione di un futuro green”, conclude Pietrabissa.

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