Covid, scendono ancora Rt e incidenza

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Continua la frenata di Covid-19 in Italia. Cala ancora l’indice Rt – ora a 0,82 – e diminuisce anche l’incidenza settimanale a livello nazionale, sotto ai 50 casi ogni 100mila abitanti.

Questi i dati contenuti nella bozza di monitoraggio dell’Istituto Superiore di Sanità (Iss) e ministero Salute, relativo alla settimana 13-22 settembre, anticipata dalle agenzie di stampa.

Dati che fotografano anche il calo dell’occupazione dei ricoveri e delle terapie intensive. Nessuna regione italiana, inoltre, è classificata a rischio alto. Solo la Sicilia ha parametri sopra la soglia.

Ma vediamo i dettagli: l’indice Rt si attesta a 0,82, nel periodo 1-14 settembre, “al di sotto della soglia epidemica ed in diminuzione rispetto alla settimana precedente”, quando era allo 0,85.

Resta stabile l’indice di trasmissibilità basato sui casi con ricovero ospedaliero (Rt=0,86 (0,82-0,90) al 14/9/2021 contro Rt=0,86 (0,82-0,90) al 7/9/2021). “L’elevata proporzione di soggetti giovani e asintomatici evidenziata dai dati epidemiologici pubblicati dall’Istituto Superiore di Sanità va considerata nella lettura di queste stime di trasmissibilità”, si precisa nella bozza che per i dettagli sulle modalità di calcolo ed interpretazione dell’Rt riportato rimanda all’approfondimento disponibile sul sito dell’Istituto Superiore di Sanità.

Per i casi di infezione da Covid- 19 “si conferma la diminuzione dell’incidenza settimanale a livello nazionale”, nel periodo analizzato, “al di sotto della soglia di 50 casi settimanali per 100.000 abitanti. La trasmissibilità stimata sui casi sintomatici è sotto la soglia epidemica”.

Cala, dunque, “l’incidenza settimanale a livello nazionale: 48 per 100.000 abitanti (13-19 settembre) contro 54 per 100.000 abitanti (06 -12 settembre), secondo i dati del flusso Iss”, si legge nella bozza. Ma in realtà potremmo vedere ancora l’effetto dell’estate. “Per i tempi che intercorrono tra l’esposizione al patogeno e lo sviluppo di sintomi e tra questi e la diagnosi e successiva notifica, verosimilmente molti dei casi notificati in questa settimana hanno contratto l’infezione nella terza decade di agosto“.

Un andamento confermato dalla riduzione dei ricoveri in terapia intensiva e area medica per Covid. Nel monitoraggio si segnala, infatti, la lieve diminuzione del tasso di occupazione di posti letto associati alla malattia pandemica.

Il tasso di occupazione in terapia intensiva diminuisce al 5,7% (rilevazione giornaliera ministero della Salute), con una lieve diminuzione del numero di persone ricoverate da 554 (14 settembre) a 516 (21 settembre). Il tasso di occupazione in aree mediche a livello nazionale diminuisce leggermente al 6,8%. Il numero di persone ricoverate in queste aree diminuisce da 4.165 (14 settembre) a 3.937 (21 settembre).

Nessuna Regione o Provincia autonoma è a rischio alto per Covid. Quasi tutte sono classificate a rischio epidemico basso. Solo una Regione riporta un’allerta di resilienza. Nessuna, invece, riporta molteplici allerte di resilienza.

Anche questa settimana, infine, “sono 4 le Regioni che risultano classificate a rischio moderato”: Piemonte, PA Bolzano, PA Trento e Valle d’Aosta. Sicilia, Provincia autonoma di Bolzano e Calabria registrano invece questa settimana il valore più alto dell’incidenza di casi di Covid-19, uno degli indicatori decisionali chiave, sempre secondo la bozza: 79,5 per 100mila abitanti (Sicilia), 70,6 (PA Bolzano) e 63,6 (Calabria).

La percentuale più alta di occupazione di posti letto in area medica si ha invece in Calabria (18,5%), Sicilia (17,3%), Basilicata (15,4%). Per le terapie intensive, la maggiore occupazione è nella PA Bolzano (11,3%), Sicilia (10,7%) e Marche (9,6%).

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