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Terza dose per tutti da quando? Il possibile calendario

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Mentre è arrivato il primo via libera in Usa al vaccino anti-Covid Pfizer per i bambini da 5 a 11 anni (si attende per le prossime ore l’ok definitivo della Food and Drug Administration), si fa sempre più vicina in Italia l’ipotesi di un allargamento alla popolazione generale della terza dose. Ma a partire da quando?

A delineare una sorta di calendario di massima è il sottosegretario alla Salute Pierpaolo Sileri. “Verosimilmente – ha detto infatti, parlando su su Radio Capital – la terza dose sarà necessaria per tutti”. Con una sorta di precedenza per chi ha fatto il vaccino Johnson&Johnson, “che avrà bisogno di un richiamo in tempi brevi”.

Ma “entro l’anno si procederà a somministrare la terza dose per anziani e personale sanitario. Poi da gennaio” si passerà “al resto della popolazione, scaglionato in base a quando è stata somministrata la prima e la seconda dose”.

Quanto al vaccino per proteggere da Covid-19 la fascia 5-11 anni, “il suo arrivo dipenderà dagli enti regolatori, e appena sarà approvato sarà disponibile in Italia, io a mio figlio lo farei senza dubbio”. Come abbiamo visto il disco verde definitivo negli Usa è questione di poco, dopodiché si attende il parere dell’Agenzia europea dei medicinali (Ema).

Ma a che punto siamo con i vaccini e con la somministrazione della terza dose? Se l’86,14% della popolazione over 12 ha fatto almeno una dose e l’82,41% ha completato il ciclo, la terza dose è stata somministrata a 966.730 persone, ovvero il 32,35% della popolazione potenzialmente oggetto di dose booster (che ha ultimato il ciclo vaccinale da almeno sei mesi) e a 224.597 persone nel caso della dose addizionale, il 25,58% degli aventi diritto. Non proprio tantissimi, dunque.

Non stupisce, dunque, l’appello del ministro della Salute Roberto Speranza. “Ci si può vaccinare con la terza dose” di vaccino anti Covid “a partire dai 60 anni. E invito gli tutti gli over 60 a farla, a partire dal personale sanitario e dalle Rsa, per chi siano passati i 6 mesi dal completamento del ciclo vaccinale. Io penso che questo sia fondamentale per proteggere ancora meglio i nostri cittadini”. “Non abbiamo nessun problema, le dosi ci sono”.

Ma considerato l’inverno in arrivo, e i dati Covid registrati da altri Paesi europei, “serve aumentare ancora il livello di vaccinazione anti-Covid, che in questo momento è alto: siamo all’86,10% di prime dosi, un dato molto significativo. Ma dobbiamo ancora farlo crescere e dobbiamo continuare a lavorare anche sulla terza dose. E serve mantenere le misure precauzionali a partire dalle mascherine nei luoghi chiusi”.

La sfida è aperta, mancano meno di due mesi a Natale e l’idea di nuove chiusure per pandemia non piace a nessuno.

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