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Covid, crescono casi e ricoveri anche in intensiva

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Non sono buone le ultime notizie sul fronte Covid-19. Aumentano ancora infatti i nuovi casi, con un +16,6% e i ricoveri (14,9%) e s’inverte la tendenza delle terapie intensive (+12,9%).

Ma vediamo l’ultimo monitoraggio indipendente della Fondazione Gimbe: l’analisi rileva, nella settimana 27 ottobre-2 novembre, rispetto alla precedente, un aumento di nuovi casi Covid (29.841 vs 25.585), a fronte però di una sostanziale stabilità dei decessi (257 vs 249). In aumento i casi attualmente positivi (84.447 vs 75.046), le persone in isolamento domiciliare (81.070 vs 72.101), i ricoveri con sintomi (2.992 vs 2.604) e le terapie intensive (385 vs 341).

In dettaglio, rispetto alla settimana precedente, si registrano le seguenti variazioni:
Decessi: 257 (+3,2%), di cui 15 riferiti a periodi precedenti
Terapia intensiva: +44 (+12,9%)
Ricoverati con sintomi: +388 (+14,9%)
Isolamento domiciliare: +8.969 (+12,4%)
Nuovi casi: 29.841 (+16,6%)
Casi attualmente positivi: +9.401 (+12,5%).

“Nell’ultima settimana – dichiara Nino Cartabellotta, presidente della Fondazione Gimbe – si conferma a livello nazionale un incremento dei nuovi casi settimanali, seppure più contenuto rispetto alla precedente (+16,6%)”. L’aumento della circolazione virale è ben documentato dall’incremento registrato nelle ultime due settimane sia del rapporto positivi/persone testate (da 3,6% a 8,2%), sia del rapporto positivi/tamponi molecolari (da 2,4% a 4,3%).

In tutte le Regioni tranne Marche, Molise, Piemonte, Sicilia e Umbria si rileva un incremento percentuale dei nuovi casi Covid, e 43 Province hanno un’incidenza pari o superiore a 50 casi per 100.000 abitanti: in Veneto tutte le Province superano tale soglia. Solo la Provincia di Trieste, con 376 casi per 100.000 abitanti, supera la soglia dei 150.

“Sul fronte ospedaliero – afferma Renata Gili, responsabile Ricerca sui Servizi sanitari della Fondazione Gimbe – si registra un incremento dei posti letto occupati da pazienti Covid: rispetto alla settimana precedente +14,9% in area medica e +12,9% in terapia intensiva”. In termini assoluti, il numero di pazienti Covid in area medica è passato da 2.371 del 16 ottobre a 2.992 del 2 novembre (+26%) e quello nelle terapie intensive da 338 del 25 ottobre a 385 del 2 novembre (+14%).

A livello nazionale però il tasso di occupazione rimane molto basso (5% in area medica e 4% in terapia intensiva) e nessuna Regione supera le soglie del 15% per l’area medica e del 10% per l’area critica.

“Si registra un lieve aumento degli ingressi giornalieri in terapia intensiva – spiega Marco Mosti, direttore operativo della Fondazione Gimbe – con una media mobile a 7 giorni di 26 ingressi/die rispetto ai 23 della settimana precedente”.

Insomma, la situazione è molto fluida, e il virus di Covid-19 circola parecchio. A fare la differenza con un anno fa sono i vaccini, anche se per chi li ha ricevuti molti mesi fa la raccomandazione alla terza dose si rafforza.

“E’ indispensabile accelerare la somministrazione delle terze dosi – raccomanda Cartabellotta – che implica una grande sforzo organizzativo. Infatti, per mantenere questo ritmo, con la chiusura di numerosi grandi hub vaccinali, accanto alla prenotazione volontaria, è fondamentale implementare strategie di chiamata attiva con il coinvolgimento di medici di famiglia e farmacie”.

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