Covid, ciclo mestruale e vaccino: ecco cosa sappiamo

donna vaccino
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Ciclo saltato, oppure al contrario troppo ravvicinato, flusso super abbondante o insolitamente scarso. Non sono poche le donne che raccontano di aver sperimentato alterazioni del ciclo mestruale dopo la somministrazione del vaccino contro Covid-19, ma cosa c’è di vero? Lo abbiamo chiesto a Enrico Ferrazzi, direttore Ostetricia della Clinica Mangiagalli-Policlinico di Milano.

” C’è una voce che si si rincorre sul fatto che, dopo il vaccino, possano esserci disturbi mestruali. Al momento però – dice Ferrazzi a Fortune Italia – non ci sono evidenze che sia così. Se si va a controllare la segnalazione, non ci sono prove di un collegamento, né pubblicazioni a conferma di problematiche del ciclo mestruale legate al vaccino anti-Covid. Si tratta una questione che cerchiamo di tenere sotto controllo, ma voglio precisare che là dove sono state fatte delle survey ad hoc, non sono emersi collegamenti” fra i disturbi mestruali e il vaccino. 

“Il fatto è – continua il ginecologo – che le mestruazioni sono soggette anche a variabili psicologiche: lo stress, oppure piccole modificazioni della temperatura, o ancora situazioni di tensione, possono giocare un ruolo. Quindi è possibile che le irregolarità dopo il vaccino siano dovute al fatto che l’immunizzazione si affronta sì con convinzione, ma magari anche con qualche timore. Ingiustificato, certo, però magari successivamente si nota un flusso abbondante che si mette in relazione con la vaccinazione”. Il legame solo temporale diventa così ‘causa-effetto’ nella mente delle pazienti.

“Certo, non è possibile escludere che ci possa essere anche solo una remota possibilità di collegamento, ma i controlli al momento non hanno evidenziato queste problematiche”, ribadisce Ferrazzi.

Quanto a Covid-19, “se si hanno avuto sintomi, febbre e preoccupazione, tutto questo può alterare il ciclo, ma anche in questo caso non è una conseguenza della patologia, quanto piuttosto della reazione della donna a una situazione critica e stressante“.

L’indicazione alle pazienti, in caso di timori di questo tipo, “è quella di parlarne con il ginecologo. E di farlo serenamente, evitando di prendere informazioni da siti che sono pensati proprio per alterare la percezione che si ha degli effetti del vaccino. Insomma, a creare problemi è l’infodemia – conclude Ferrazzi – più che il vaccino”.

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