Scuola e robot, se l’AI diventa compagna di classe

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ClassMate Robot è un automa nato con l’obiettivo di aprire una nuova frontiera nella scuola italiana. La versione originale di questo articolo è disponibile sul numero di Fortune Italia di marzo 2022.

Un vicino di banco hi-tech. Si chiama ClassMate Robot ed è una specie di nuova frontiera per l’insegnamento, un passo verso una scuola 4.0 che è stata ipotizzata e messa in pratica da Protom, azienda napoletana di servizi tecnologici che, anche grazie al supporto dell’Università degli studi di Napoli Federico II, ha avviato un percorso sperimentale per migliorare la didattica nelle lezioni in presenza.

Si tratta di un automa dotato di intelligenza artificiale, un social robot con assistente vocale smart attivato manualmente da studenti e insegnanti, capace di interagire e comunicare con gli esseri umani seguendo comportamenti sociali e regole. Una spinta all’innovazione per l’istruzione, sulla scuola da ripensare e rinnovare.

E anche un segnale forte che arriva dalla crescita dell’Italia nell’automazione, prima dei colossi mondiali Cina e Stati Uniti. “ClassMate Robot è una piccola rivoluzione che abbiamo fortemente voluto, un contributo all’innovazione partendo dalla scuola, da un robot per la classe, un passo in avanti rispetto all’esperienza vissuta con i robot umanizzati, con cui ci si limitava allo scambio di qualche parola – spiega Salvatore Rionero, amministratore delegato di Protom – ora invece la tecnologia offre opzioni straordinarie, servizi impensabili attraverso l’uso di algoritmi, machine learning, la realtà virtuale, ovviamente l’intelligenza artificiale. Quello che va chiarito è che la tecnologia non è un vezzo, piuttosto un aiuto concreto al lavoro in classe. Certo si dovrà trovare un equilibrio tra gli studenti che sono nativi digitali e i docenti che scontano un gap in questo senso, non tutti accetteranno di buon grado il cambiamento, che comunque non si può ostacolare”.

ClassMate Robot è entrato in aula da qualche mese. La sperimentazione dello studente ad alta densità tecnologica è alla seconda fase, in questi giorni si è partiti con il robot tra gli studenti della Scuola alle Stimate di Napoli, poi a seguire all’Itis G. Marconi – Dalmine (Bergamo), Liceo Vittoria Colonna – Roma, IC Oderda Perotti – Carrù (Cuneo) – Scuola alle Stimate di Verona.

Quindi il prodotto tecnologico è in questo momento testato nel contesto reale di una lezione in presenza, sotto il monitoraggio del dipartimento di Scienze sociali della Federico II di Napoli. In precedenza sono state fatte le prove generali, con il coinvolgimento di cinque istituzioni scolastiche nell’uso di un dispositivo di intelligenza artificiale da parte di studenti e docenti. Al termine della sperimentazione è prevista la relazione dei coordinatori del progetto per i cinque istituti che hanno testato in aula ClassMate Robot.

Dal design allo sviluppo della didattica, per la realizzazione del robot c’è stato un lavoro d’equipe, la collaborazione tra ingegneri, esperti di robotica, informatici, sociologi dell’educazione della Federico II, soprattutto le impressioni degli insegnanti delle cinque scuole che si sono prestate alla sperimentazione, tenendo conto delle loro indicazioni e delle necessità degli studenti.

“Di più, si è seguito un metodo di sviluppo diverso dal solito – aggiunge l’Ad di Protom – sulle indicazioni dei docenti in merito alle funzionalità del robot si è poi sviluppato il lavoro degli ingegneri sul dispositivo e sul software, in collaborazione con Prisca Lab (Project of Intelligent Robotics and Advanced Cognitive System)”.

Dunque, la tecnologia che si pone al servizio della didattica, con un occhio al miglioramento delle condizioni di lavoro per insegnanti e docenti. Ma ClassMate è anche un esempio sul potenziale dal punto di vista economico della robotica educativa, detta anche microrobotica, cioè il metodo con cui si apprendono le materie scientifiche e tecnologiche. Secondo l’analisi di OpenPr.com, si tratta di un segmento di mercato in grande crescita, ovviamente stimolato dalla continua spinta all’automazione imposti dalla pandemia: il giro d’affari di robot per uso domestico, industriale o scolastico passerà da 1,3 mld di dollari nel 2021 ad almeno 2,6 mld di dollari entro il 2026, con un Cagr del 16,1% nel corso dei cinque anni. Inoltre, il dispiegamento dei robot anche in altri settori, come il manifatturiero, sta facilitando la crescita dei centri di istruzione e formazione robotica.

“La sperimentazione di ClassMate Robot – prosegue l’Ad di Protom – consente di verificare le reazioni sia del corpo docente che degli alunni  rispetto alla presenza sul banco di un prodotto di alta tecnologia, perché l’innovazione è uno dei punti su cui investire per la scuola del prossimo futuro”. L’obiettivo congiunto di Protom e della Federico II è portare Class Robot in aula già da settembre, dal via del nuovo anno scolastico. “Il robot in classe è davvero una novità a livello italiano e mondiale – nota Emiliano Grimaldi, docente del dipartimento di Sociologia della Federico II – ed è stato progettato e realizzato con l’intenzione di migliorare il processo di insegnamento dei docenti e di apprendimento degli studenti, determinando un upgrade necessario nella didattica”.

La versione originale di questo articolo è disponibile sul numero di Fortune Italia di marzo 2022. Ci si può abbonare al magazine di Fortune Italia a questo link: potrete scegliere tra la versione cartacea, quella digitale oppure entrambe. Qui invece si possono acquistare i singoli numeri della rivista in versione digitale.

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