Covid, in calo Rt e incidenza. Prime multe a over 50 no vax

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Mentre iniziano ad arrivare le prime 600 mila multe agli over 50 che non si sono vaccinati contro Covid-19, gli ultimi dati della Cabina di regia – comunicati dall’Istituto superiore di sanità – lasciano tirare un sospiro di sollievo: sono infatti in calo sia l’incidenza settimanale che l’indice di contagiosità Rt. Segno che la ‘fiammata’ pandemica di Omicron si sta attenuando, e questo senza mettere sotto pressione le strutture sanitarie.

Ma vediamo gli ultimi dati: l’incidenza settimanale Covid a livello nazionale scende a 776 casi ogni 100.000 abitanti (01-07/04) rispetto a 836 ogni 100.000 abitanti (25-31/03), dati flusso ministero Salute. Inoltre nel periodo 16 – 29 marzo 2022, l’Rt medio calcolato sui casi sintomatici è stato pari a 1,15 (range 1,04 – 1,30), in diminuzione rispetto a 1,24 della settimana precedente, ma con un range che supera la soglia epidemica anche nel limite inferiore.

L’indice di trasmissibilità basato sui casi con ricovero ospedaliero invece rimane costante: Rt=1,03 (1,00-1,05) al 29/03 contro Rt=1,03 (1,00-1,05) al 22/03. A fronte di ciò il tasso di occupazione Covid in terapia intensiva è stabile al 4,7% (rilevazione giornaliera ministero della Salute al 07 aprile), mentre quello nelle aree mediche a livello nazionale sale al 15,5% (rilevazione giornaliera al 07 aprile) contro il 15,2% al 31 marzo.

Sul fronte vaccini sarebbero state spedite, o sarebbero in via di spedizione, un primo lotto di circa 600mila sanzioni – da 100 euro – destinate a quanti non hanno rispettato l’obbligo di vaccinazione per gli over 50. Le missive inviate dall’Agenzia Entrate-Riscossione sono al momento delle “comunicazioni di avvio del procedimento sanzionatorio”: il destinatario ha 10 giorni di tempo per comunicare alla propria Asl competente eventuali motivi di esenzione dal vaccino

Intanto la campagna vaccinale vive una fase di ‘stanca’. Dopo le indicazioni europee sulla quarta dose, il gruppo di ricerca  VAX4FRAIL lancia l’allarme ‘fragili’. Quindici esperti degli Irccs italiani, tra i quali l’immunologo Alberto Mantovani (Irccs Istituto Clinico Humanitas, Milano), in questi giorni hanno infatti firmato un appello per incrementare le vaccinazioni con la quarta dose nei soggetti più fragili: solo il 10% ha fatto il secondo booster.

VAX4FRAIL  nasce con l’obiettivo di studiare il profilo di sicurezza e la risposta immunologica al vaccino per l’infezione da Sars-CoV-2, e ha indagato su quattro diverse popolazioni di pazienti fragili affetti da neoplasie oncologiche, ematologiche, malattie reumatologiche e neurologiche, anche in trattamento con farmaci immunosoppressivi.  

Dopo quasi un anno di lavoro e lo studio di oltre 600 pazienti, i risultati ottenuti finora sono stati pubblicati in tre lavori scientifici. Uno di questi ha confermato l’estrema utilità della terza dose per potenziare la risposta immunologica e ridurre il rischio di complicanze da Covid-19. Dopo due dosi, il livello di risposta dei fragili è del 62%, e la terza dose booster aumenta la risposta immunologica in tutti i gruppi di pazienti.Questo aumento però, purtroppo, è minore nei pazienti con tumori ematologici e con malattie reumatologiche.

Per questo motivo era già stato segnalato come fosse importante una quarta dose per i pazienti con funzionalità del sistema immunitario compromessa, in particolare per quelli con un trattamento in corso che poteva aver interferito con un’efficace risposta alle dosi precedenti.

Oggi però “la percentuale di adesione alla quarta dose per i pazienti fragili rimane molto al di sotto delle aspettative. Si stima una copertura inferiore al 10% con marcate differenze geografiche tra Regioni. Questo dato desta significativa preoccupazione”, affermano gli esperti, chiedendo “una straordinaria attivazione delle Aziende Sanitarie e Ospedaliere per coinvolgere nel piano di vaccinazione questi pazienti”. Ma anche “il massimo sforzo dei medici che hanno in cura questi malati per sensibilizzarli rispetto all’opportunità di ricevere una quarta dose, da considerarsi equiparabile alla dose booster dei soggetti senza compromissione della risposta immunitaria”.

La circolazione virale di Sars-CoV-2 nel Paese “rimane elevata e la protezione dei fragili attraverso la quarta dose di vaccino deve essere un obiettivo fondamentale da perseguire”, conclude il gruppo, del quale fanno parte Giovanni Apolone (Fondazione IRCCS Istituto Nazionale dei Tumori di Milano), Alberto Mantovani (IRCCS Istituto Clinico Humanitas, Milano), Massimo Costantini (Fondazione IRCCS Istituto Nazionale dei Tumori di Milano), Prof. Nicola Silvestris (Università di Messina), Carlo Salvarani (Azienda USL-IRCCS di Reggio Emilia), Fabio Ciceri (IRCCS Ospedale San Raffaele, Milano), Gennaro Ciliberto (IRCCS Istituto Nazionale Tumori Regina Elena, Roma), Chiara Agrati (IRCCS Istituto per le Malattie Infettive Lazzaro Spallanzani, Roma), Antonio Uccelli (Ospedale Policlinico San Martino IRCCS, Genova), Fausto Baldanti (Fondazione IRCCS Policlinico San Matteo di Pavia), Angelo Paradiso (IRCCS Istituto Tumori “Giovanni Paolo II”, Bari), Fabrizio Tagliavini (Fondazione IRCCS Istituto Neurologico Carlo Besta, Milano), Pier Luigi Zinzani (IRCCS Azienda Ospedaliero-Universitaria di Bologna), Aldo Morrone (Istituto Dermatologico San Gallicano IRCCS, Roma) e Franco Locatelli (Sapienza Università di Roma, IRCCS Ospedale Pediatrico Bambino Gesù, Roma).

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