La dipendenza dal web esiste. Ma spesso è un problema degli adulti

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Covid-19 ha moltiplicato l’uso degli schermi, ma la dipendenza dal Web non è (quasi mai) un problema dei nativi digitali. Parola di un esperto che assiste da anni le famiglie, e invita gli adulti a interrogarsi: chi è ad avere davvero un problema?  La versione completa di questo articolo è disponibile sul numero di Fortune Italia di aprile 2022.

Chiusi in cameretta, chini su smartphone e tablet, con una serie tv in lingua originale in sottofondo, mentre fanno i compiti su Zoom collegati con due o tre compagni di classe. Covid-19, Dad e lockdown hanno alterato la quotidianità dei nostri figli. Una generazione di nativi digitali cresciuta con gli schermi, che ne hanno modificato il modo di rapportarsi con la realtà. Ma dopo due anni di esperienze perse per colpa della pandemia, oggi a preoccuparsi per l’uso (e abuso) di Internet sono più che altro madri e padri, tagliati fuori dal ‘cordone ombelicale’ che collega i figli con la Rete. Spoiler per i genitori: la ‘dipendenza da Internet’ non è un problema dei ragazzi, semmai lo è – molto più spesso – per gli adulti. Che dovrebbero iniziare a cambiare prospettiva, lasciando spazio (e respiro) a chi – con la Rete – ci è nato e cresciuto.

Parola di Federico Tonioni, psichiatra e psicoterapeuta dell’Unità operativa complessa di Psichiatria clinica e d’urgenza del Policlinico Agostino Gemelli di Roma. Tonioni dirige da novembre 2009 il primo ambulatorio in Italia sulla dipendenza da Internet, divenuto nel 2016 (non a caso, e presto vedremo il perché) Centro pediatrico interdipartimentale per la psicopatologia da Web. Una struttura che ha assistito in questi anni 2.500-3.000 nuclei familiari. Perché la psicopatologia da Web è un problema di famiglia.

Ma vediamo qualche numero: secondo il report curato da ‘Generazioni connesse’ su studenti di medie e superiori, il 42% è stato collegato al Web per 5-10 ore al giorno, il 12% si definisce ‘sempre connesso’ mentre il 46% degli adolescenti stima di passare online meno di 4 ore al giorno. “Cominciamo col dire che l’iperconnessione è un diritto degli adolescenti nativi digitali. Se poi è un problema dei genitori, questo giustifica il fatto che al Gemelli abbiamo tre gruppi di adulti e uno di ragazzi. L’ipeconnessione – avverte Tonioni – crea dolore mentale nei giovanissimi solo nei casi di cyberbullismo, e allora sono i ragazzini a chiedere aiuto”. Ma la dipendenza da Internet esiste?

La versione completa di questo articolo è disponibile sul numero di Fortune Italia di aprile 2022. Ci si può abbonare al magazine di Fortune Italia a questo link: potrete scegliere tra la versione cartacea, quella digitale oppure entrambe. Qui invece si possono acquistare i singoli numeri della rivista in versione digitale.

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