Sanità, le chirurghe col bisturi robot

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Sono tre le specialiste italiane pioniere delle tecniche mininvasive e robotiche in chirurgia toracica. Alla scoperta di un approccio che rende l’intervento meno ‘pesante’ per il paziente e per il Ssn, con l’aiuto di Elisa Meacci, una delle signore del bisturi robot. La versione completa di questo articolo è disponibile sul numero di Fortune Italia di aprile 2022.

Appena cento anni fa le donne medico erano circa duecento. Ormai, però, il sorpasso dei camici rosa in Italia è una realtà. Le donne medico sotto i 70 anni, quindi potenzialmente in attività all’interno del Servizio sanitario nazionale, sono più degli uomini: 169.477 contro 163.515, il 50,9% del totale, secondo gli ultimi dati del Ced Fnomceo (Federazione italiana Ordini dei medici chirurghi e odontoiatri). Così oggi non ci stupiamo più di vedere chirurghe in sala operatoria.

Quando però si parla di chirurgia minivasiva robotica, i nomi che vengono in mente sono tre: Franca Melfi, prima al mondo ad aver effettuato nel 2001 un intervento toracico di questo tipo per il trattamento di un tumore del polmone, docente di Chirurgia toracica all’Università di Pisa e direttrice della Chirurgia toracica mininvasiva e del Centro robotico multidisciplinare dell’Aou pisana, Giulia Veronesi, fra le prime a operare i polmoni con il robot e responsabile del programma di Chirurgia toracica robotica del San Raffaele di Milano ed Elisa Meacci, professore associato in Chirurgia toracica all’Università Cattolica di Roma e componente dell’Unità operativa di chirurgia toracica della Fondazione Policlinico Agostino Gemelli Irccs, dove è responsabile del programma di chirurgia robotica.

Ma allora la chirurgia mininvasiva può essere un ‘affare da donne’? “La chirurgia toracica è stata storicamente un ‘monopolio’ maschile, ora non siamo ancora tantissime ma stiamo aumentando: nella mia Unità operativa io sono stata la prima, ma ormai in un’equipe di nove persone siamo quattro donne. Le pioniere in questo settore sono state Franca Melfi, prima a dedicarsi alla chirurgia robotica in Italia, seguita da Giulia Veronesi e da me. Io, Giulia e Franca siamo anche le prime tre donne in chirurgia toracica a essere state nominate professori associati in Italia”.

Quando si parla di questa branca della chirurgia bisogna fare un po’ di chiarezza. “Intanto iniziamo a dire che la chirurgia minivasiva non è solo quella robotica, ma anche quella toracoscopica (l’equivalente della laparoscopia). La robotica è l’evoluzione computer assistita di quest’ultima”. Chi non ha mai visto un robot chirurgo forse si stupirà nell’apprendere che, fondamentalmente, si tratta di apparecchi simili a polipi o ragni, con vari bracci che vengono manovrati a distanza e tramite una console chirurgica dall’uomo (in questo caso dalla donna). Apparecchi capaci di lavorare attraverso incisioni molto piccole, con riduzione del traumatismo tissutale, minore sanguinamento e minore necessità di trasfusioni. Ma anche una riduzione del dolore post-operatorio.

La versione completa di questo articolo è disponibile sul numero di Fortune Italia di marzo 2022. Ci si può abbonare al magazine di Fortune Italia a questo link: potrete scegliere tra la versione cartacea, quella digitale oppure entrambe. Qui invece si possono acquistare i singoli numeri della rivista in versione digitale.

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