La bellezza che cura in Italia non è uno slogan. Nel nostro Paese, infatti, esistono numerosi ospedali ‘gioiello’, strutture disseminate lungo la Penisola che offrono ai cittadini assistenza sanitaria, ma che hanno anche accumulato nel corso dei secoli un patrimonio artistico e architettonico degno di un museo.
Queste strutture si sono riunite in un network, l’Acosi, il cui obiettivo è quello di riscoprire il valore degli ospedali storici che coniugano la tradizione di cura e accoglienza con uno straordinario patrimonio storico-artistico. L’associazione ha incontrato questa mattina il ministro della Salute, Roberto Speranza.
“Come socio fondatore di Acosi ringrazio il ministro Speranza per l’attenzione posta nei confronti della rete associativa degli Ospedali storici italiani. Le nostre Aziende sanitarie custodiscono spesso un patrimonio artistico e culturale inestimabile. Si tratta di strutture dalla tradizione secolare, talvolta poco note ai cittadini, che abbiamo il dovere di valorizzare e di rendere fruibili, coniugando bellezza e salute nei luoghi di cura”, sottolinea a Fortune Italia Angelo Tanese, direttore generale della Asl Roma 1, vicepresidente Acosi.
Nel corso del colloquio, oltre a presentare l’Associazione, sono stati illustrati alcuni dei progetti messi in campo proprio per la valorizzazione di questi inestimabili patrimoni storico-artistici e calendarizzati anche alcuni degli appuntamenti più rilevanti, come l’assemblea che si terrà a Venezia nel mese di novembre.
Speranza – fanno sapere dall’associazione – si è dimostrato particolarmente interessato alle iniziative, cogliendo sia le criticità che le opportunità della gestione di simili luoghi, autentici giacimenti culturali, poco noti al pubblico, ma nei quali ancora oggi vengono erogate cure e servizi. Proprio per questo il ministero della Salute concederà il patrocinio alla Prima Giornata nazionale ospedali storici italiani che l’Associazione sta organizzando.
