Covid, se l’infezione da Omicron protegge più del booster

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Le sottovarianti di Omicron stanno causando un aumento dei casi Covid in America. Due nuovi studi rappresentano tuttavia una piccola consolazione per tutti gli individui vaccinati che si sono contagiati: l’infezione da Omicron garantisce una protezione anticorpale più efficace di quella offerta da un secondo booster.

ll primo studio è stato condotto dalla società biotecnologica tedesca BioNTech SE e il secondo dall’Università di Washington, in collaborazione con Vir Biotechnology (con sede a San Francisco). Entrambi gli studi hanno esaminato le risposte immunitarie di vari individui in base al loro stato di vaccinazione e infezione.

Attualmente in Usa gli adulti over 50 sono idonei a ricevere un secondo booster, secondo i Centers for disease control and prevention (Cdc), insieme agli individui immunodepressi di età superiore a 12 anni e a coloro che hanno ricevuto due dosi di vaccino Janssen di Johnson & Johnson.

Guardando ai vaccinati che hanno avuto un’infezione da variante Omicron, BioNTech ha scoperto che hanno mostrato una migliore risposta anticorpale delle cellule B rispetto agli individui che avevano ricevuto il booster senza aver contratto l’infezione. Le cellule B – un tipo di globuli bianchi – sono una componente del sistema immunitario del corpo che aiuta a produrre anticorpi.

Lo studio dell‘Università di Washington ha confrontato campioni di sangue di individui che erano stati vaccinati e poi hanno contratto Delta o Omicron con quelli di soggetti che avevano contratto prima la Covid e successivamente sono stati vaccinati, di vaccinati mai infetti e di contagiati mai vaccinati.

Secondo lo studio, i vaccinati che hanno contratto Omicron hanno prodotto anticorpi in grado di creare una formidabile difesa contro altre varianti del virus. Le persone non vaccinate che hanno contratto Omicron non hanno avuto una risposta immunitaria altrettanto robusta ed efficace.

Tuttavia nessuna protezione – non importa quanto forte – dura da sola a lungo. L’immunità degli individui con booster e precedentemente contagiati svanisce dopo diversi mesi. In vista di un nuovo incremento di casi in autunno, i Cdc hanno aggiornato la scorsa settimana la sua guida alla vaccinazione relativamente alle dosi booster. Invitando gli individui idonei che sono stati contagiati negli ultimi tre mesi ad attendere per fare il richiamo.

Tutti coloro che, facendo un secondo richiamo oggi, non potrebbero ricevere ulteriori dosi nel prossimo futuro dovrebbero considerare di posticipare: “Un secondo richiamo potrebbe essere più indicato nell’autunno del 2022, o non appena un nuovo vaccino per una futura variante di Covid diventerà disponibile”, hanno dichiarato i Cdc.

Anche il virologo Anthony Fauci ha espresso preoccupazione per un potenziale aumento di casi in autunno. All’inizio di questo mese, la Casa Bianca ha avvertito che una nuova ondata potrebbe raddoppiare il numero totale di infezioni che gli Stati Uniti hanno registrato finora. Ad oggi, gli Usa hanno riportato oltre 82 milioni di casi.

Ulteriori fondi federali per l’assistenza Covid sono attualmente bloccati al Congresso dopo che il pacchetto iniziale di 22,5 mld per booster e vaccini specifici in relazione alle nuove varianti è stato ridotto a 10 mld di dollari. Una nota della Casa Bianca datata 15 marzo ha affermato che la mancanza di finanziamenti Covid “avrà gravi conseguenze, in quanto non saremo attrezzati per affrontare un’ondata futura”.

L’articolo originale è su Fortune.com

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