Covid, in Italia in calo incidenza ed Rt. I danni a olfatto e gusto

Covid estate Italia
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Mentre continuano a calare i numeri del bollettino Covid quotidiano, ieri erano 60.381 i nuovi casi – con ben 199 decessi – i dati settimanali del monitoraggio della Cabina di Regia, comunicati dall’Istituto superiore di sanità (Iss) certificano un ulteriore calo dell’incidenza e dell’indice di contagiosità Rt, che però rimane ancora al di sopra della soglia epidemica.

Intanto colpiscono i risultati di uno studio di Singapore pubblicato sul ‘British Medical Journal’: i danni da Covid-19 a olfatto e gusto possono perdurare a lungo. E a incapparvi sarebbero stati almeno 27 milioni di pazienti contagiati nel mondo (in particolare le donne). 

Secondo i ricercatori della National University of Singapore circa il 5% degli adulti può sviluppare cambiamenti nell’olfatto o nel gusto dopo l’infezione da Covid. Con oltre 550 milioni di casi confermati fino ad oggi, calcolano gli scienziati, potrebbero essere almeno 15 milioni e 12 milioni rispettivamente i pazienti a sperimentare difficoltà prolungate per quanto riguarda olfatto e gusto. Tra l’altro, gli studiosi descrivono il caso di una paziente che ha riferito di dover ancora recuperare l’olfatto, a oltre due anni dall’infezione.

Ma vediamo cosa sta accadendo in Italia: l’incidenza settimanale a livello nazionale è di 727 casi ogni 100.000 abitanti (22-28 luglio) contro 977 su 100.000 abitanti nella settimana precedente.

Nel periodo 6-19 luglio l’Rt medio calcolato sui casi sintomatici è stato pari a 1,03 (range 1,02-1,04), in diminuzione rispetto alla settimana precedente – quando era 1,23 – ma ancora sopra la soglia epidemica. In calo anche l’indice di trasmissibilità basato sui casi con ricovero ospedaliero, che in questa rilevazione scende sotto la soglia epidemica: Rt=0,95 (0,94-0,97) al 19 luglio contro Rt=1 (0,98-1,02) al 12 luglio.

Stabile la pressione sugli ospedali, mentre gli operatori sanitari protestano per il grande afflusso di pazienti (anche non Covid). Il tasso di occupazione in terapia intensiva è al 4,1% (rilevazione giornaliera al 28 luglio), invariato rispetto al dato del 21 luglio. Nelle aree mediche si scende di pochissimo: il tasso è al 17% (al 28 luglio) contro il  17,1% (21 luglio).

In questo quadro si continua a parlare di una revisione dell’isolamento per i pazienti Covid asintomatici e per i negativi al tampone ‘in anticipo’ rispetto ai tempi previsti. Ad auspicare una semplificazione delle misure, anche l’assessore alla Sanità del Lazio, Alessio D’Amato.

Mentre il sottosegretario alla Salute Andrea Costa più volte ha ventilato la “riduzione dell’isolamento per chi è positivo ma non ha sintomi. Il passo successivo credo sia considerare l’ipotesi, di eliminare anche la quarantena, magari indossando una mascherina e quindi potendo andare a lavorare. Dobbiamo rivedere i criteri per l’isolamento, per evitare di bloccare nuovamente il Paese”.

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