Atom, un impegno mondiale per le cure oncologiche

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Alla scoperta di Atom, una nuova coalizione per favorire l’accesso alle terapie oncologiche nei Paesi a basso reddito. La versione completa di questo articolo è disponibile sul numero di Fortune Italia di luglio-agosto 2022 .

In apertura dell’ultima Assemblea mondiale della sanità, la 75.ma, lo Chief executive officer dell’Uicc (Union for International Cancer Control) Cary Adams ha annunciato la creazione di Atom (Access To Oncology Medicines), una nuova coalizione intesa a favorire l’accesso alle terapie oncologiche essenziali nei Paesi a basso reddito. Ma di cosa si tratta, e qual è il risultato più apprezzabile raggiunto quest’anno dall’assemblea? Da diversi anni la lotta alle malattie non trasmissibili è considerata una priorità dalle autorità sanitarie mondiali, arrivando fino all’approvazione di una storica Risoluzione delle Nazioni Unite su questa tematica. Quest’anno, un numero molto rilevante di punti all’ordine del giorno riguardava le malattie non trasmissibili e decisioni importanti sono state prese. Vorrei segnalare fra tutte il piano d’azione globale per la riduzione dei danni causati dall’uso di alcol. È inaccettabile che ogni 10 secondi nel mondo una persona perda la vita a causa dell’abuso di alcol; e chiaramente questo è anche un fattore di rischio collegato al cancro. Quindi è una situazione che ci sta particolarmente a cuore affrontare: la prevenzione rimane il punto di partenza.

In un momento storico in cui si sovrappongono crisi di natura sanitaria, umanitaria, climatica, da cosa nasce questa iniziativa per l’accesso ai farmaci oncologici, Atom?

Il punto di partenza è chiaro: qualsiasi persona, in qualsiasi parte del mondo, dovrebbe avere accesso alle cure ed ai trattamenti oncologici essenziali di cui necessita. Si tratta di salvare il maggior numero possibile di vite umane rendendo disponibili in tutti i Paesi del mondo, anche quelli più poveri, quei farmaci già utilizzati dalla parte più ricca ed organizzata dal punto di vista sanitario della popolazione mondiale. Si stima che meno del 50% dei farmaci oncologici sulla lista dell’Oms siano utilizzati nei Paesi a basso reddito. Nel 2020 su 3 milioni e mezzo di nuovi casi di cancro diagnosticati nei Paesi poveri, oltre due milioni di persone hanno perso la vita prematuramente. E il trend è in crescita, con una previsione di 4 milioni di morti premature entro il 2040 se non si interviene con urgenza e azioni mirate.

Molti Paesi a basso reddito non hanno le risorse necessarie per aiutare le persone colpite dal cancro. Ovviamente la sfida da affrontare va ben oltre l’accesso ai farmaci: è indispensabile tenere conto dell’infrastruttura esistente in un determinato territorio e del lavoro degli operatori sanitari locali. In sostanza, la giusta medicina va somministrata nel modo giusto e al momento giusto. Abbiamo deciso di lanciare questa iniziativa che intende accelerare l’accesso a farmaci oncologici salva-vita grazie al contributo di molti e diversi partner, ognuno dei quali possa aggiungere le proprie competenze ed esperienze per un obiettivo condiviso. La coalizione comprende infatti organizzazioni che rappresentano la società civile, il settore pubblico e l’industria biofarmaceutica.

La versione completa di questo articolo è disponibile sul numero di Fortune Italia di luglio-agosto 2022. Ci si può abbonare al magazine di Fortune Italia a questo link: potrete scegliere tra la versione cartacea, quella digitale oppure entrambe. Qui invece si possono acquistare i singoli numeri della rivista in versione digitale.

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