L’uomo con tre virus: Covid, vaiolo delle scimmie e Hiv

vaiolo delle scimmie
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Tre virus in un colpo. E’ davvero singolare e sfortunato il caso del giovane siciliano che, dopo una vacanza a Madrid nel mese di giugno, si è trovato a fare i conti con ben tre virus allo stesso tempo: Sars-Cov-2, vaiolo delle scimmie e Hiv.

A raccontare la sua storia, sul ‘Journal of Infection’, sono stati i medici del Policlinico Rodolico-San Marco di Catania, dell’Università di Catania e dell’ospedale universitario Paolo Giaccone di Palermo, in una lettera all’editore che vede come prima firma Santi Nolasco (Università di Catania). Secondo i medici si tratta del primo caso noto di infezione contemporanea con i tre virus.

“Il nostro paziente, un uomo italiano di 36 anni, ha trascorso 5 giorni in Spagna dal 16 al 20 giugno 2022 – raccontano i sanitari – Nove giorni dopo, ha sviluppato febbre fino a 39°C, accompagnata da mal di gola, affaticamento, mal di testa e linfoadenomegalia inguinale destra. Il 2 luglio è risultato positivo al Sars-CoV-2”. Ma in ballo non c’era solo Covid-19.

Nel pomeriggio dello stesso giorno, infatti, ha iniziato a svilupparsi un‘eruzione cutanea al braccio sinistro. Il giorno successivo sono apparse sul busto, sugli arti inferiori, sul viso e sui glutei piccole e dolorose vescicole circondate da un alone eritematoso. Il 5 luglio, a causa di una progressiva e ininterrotta diffusione di vescicole che avevano cominciato a diventare pustole, l’uomo si è recato al pronto soccorso del Policlinico G. Rodolico di Catania, e successivamente è stato trasferito al reparto di Malattie Infettive, dove è risultato positivo al vaiolo delle scimmie.

Al ricovero, precisano i medici, il paziente ha riferito di essere stato curato per la sifilide nel 2019. Mentre nel settembre 2021 aveva eseguito un test Hiv con esito negativo. Il paziente soffriva di disturbo bipolare, per il quale assumeva regolarmente 200 mg di carbamazepina al giorno. Ed era  stato vaccinato per Sars-CoV-2 con due dosi del vaccino mRna di Pfizer (l’ultima nel dicembre 2021). Inoltre aveva già contratto Covid-19 lo scorso gennaio. L’uomo ha anche riferito di aver avuto rapporti sessuali senza preservativo con uomini durante la sua permanenza in Spagna.

Nel corso del ricovero è poi risultato positivo all’Hiv: sulla base dei risultati delle analisi, si tratterebbe di un’infezione recente.

“Questo caso evidenzia come i sintomi del vaiolo delle scimmie e di Covid-19 possano sovrapporsi – affermano i medici – e corrobora come, in caso di coinfezione, la raccolta anamnestica e le abitudini sessuali siano cruciali per eseguire la diagnosi corretta”. Non solo: la vicenda mette in luce anche una certa sottovalutazione di un virus di certo non nuovo, ma sempre insidioso, come l’Hiv.

“Le sottovarianti BA.4 e BA.5 sono attualmente responsabili di oltre 1 milione di casi di Covid-19 al giorno in tutto il mondo. Pertanto i medici dovrebbero essere consapevoli della possibilità di coinfezione da Sars-CoV-2 e virus del vaiolo delle scimmie, in particolare nei soggetti con una storia recente di viaggi in aree di focolaio del vaiolo delle scimmie”, aggiungono gli specialisti, che raccomandano se si sospetta il vaiolo delle scimmie, di eseguire un tampone orofaringeo anche in assenza di manifestazioni cutanee: “La pelle può essere risparmiata, ma può essere coinvolta la mucosa orale o rettale”.

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