Omicron, i tempi di incubazione sono sempre più brevi

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Con la variante Omicron il tempo di incubazione del coronavirus Sars-Cov-2 è diventato più breve. Stando ad uno studio di due università di Pechino, pubblicato dal Journal of American Medical Association, il periodo di incubazione – ossia l’intervallo temporale che intercorre tra l’esposizione a un agente patogeno e la manifestazione dei sintomi – è di circa 3,42 giorni per Omicron. Ciò significa che coloro che sono stati infettati manifesteranno i sintomi più rapidamente (se mai lo faranno).

Il ceppo della Covid rilevato a Wuhan alla fine del 2019 aveva un periodo di incubazione di circa 5,2 giorni. Il periodo di incubazione medio di Covid-19 è risultato di 5 giorni per i casi causati dalla variante Alfa, comparsa sulla scena nel Regno Unito a dicembre 2020; di 4,5 giorni per la variante Beta; di 4,41 giorni per la variante Delta.

Tra tutte le versioni Covid, il periodo di incubazione medio è di 6,57 giorni. Si tratta di un intervallo di tempo più lungo rispetto a quello di altri coronavirus che causano il comune raffreddore (3,2 giorni); una comune patologia respiratori come la parainfluenza (2,6 giorni); ma anche il tipo più comune di influenza, l’influenza A (circa 1,5 giorni) e il rhinovirus, un’altra fonte comune di raffreddori (1,4 giorni). L’incubazione media era più lunga tra i pazienti anziani (più di 60 anni), i ragazzi fino a 18 anni, e tra coloro con sintomi più lievi.

Gli studi hanno evidenziato che periodi di incubazione più brevi “sono associati a malattie più gravi”, come nel caso dei coronavirus Sars e Mers. Ma non hanno tratto ulteriori conclusioni sulle differenze nel tempo di incubazione in relazione alla gravità delle varianti Covid comparate tra loro.

C’è un lato positivo. Una diminuzione complessiva del periodo di incubazione significa che gli individui infetti hanno una minore possibilità – in termini di tempo – per trasmettere inconsapevolmente il virus.

Fino all’inizio di questo mese, quando i Cdc americani hanno revocato gran parte delle restrizioni anti-Covid, l’agenzia federale della salute ha raccomandato una quarantena di almeno cinque giorni per le persone esposte al virus, mentre l’Oms suggerisce ancora una quarantena di 14 giorni.

Gli autori dello studio sulla variante Omicron hanno indicato la propria ricerca come una ragione per cui diversi Paesi potrebbero ripensare le loro raccomandazioni sulla durata dell’isolamento.

L’articolo originale è su Fortune.com

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