Eclissi del 25 ottobre: gli effetti su animali e piante

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Appassionati o semplicemente curiosi, armatevi di binocoli e telescopi dotati di filtri scuri: domani mattina, poco dopo le 11, inizierà la ‘finta notte’. L’eclissi parziale di Sole sarà visibile anche dall’Italia. Ma  – alterando l’equilibrio naturale di buio e luce –  potrebbe avere effetti particolari sugli animali (e sulle piante). 

Le eclissi solari sono tra i fenomeni atmosferici in assoluto più suggestivi. Avvengono quando il nostro pianeta, la Luna e il Sole si trovano allineati: sono totali quando l’allineamento è praticamente perfetto e parziali quando lo è in una percentuale ridotta.

In passato venivano associate a eventi catastrofici o superstizioni: per i Maya e gli egiziani erano presagio di sventura. Nell’antica Cina, si credeva fossero opera di un drago celeste affamato. Oggi il fascino del mito cede il passo a osservazioni di tipo scientifico, che tuttavia – data la ‘natura fugace’ e rara dell’evento – lasciano aperti molti interrogativi.

Gli effetti di un’eclissi

Durante le eclissi si assiste – anche se per un breve momento – a variazioni dell’intensità luminosa, della temperatura e della velocità del vento. Seppur non considerevoli, tali variazioni interrompono o comunque influenzano i ritmi circadiani di un’ampia varietà di animali, portandoli a modificare improvvisamente comportamenti ed abitudini.

“Ciò che è stato osservato è proprio che in questo piccolo arco temporale si verificano una serie di coincidenze legate ai ritmi di attività: ovvero ai movimenti che gli animali effettuano durante le ore di giorno o di notte”, ha spiegato da Emiliano Mori, ricercatore dell’Istituto di ricerca sugli ecosistemi terrestri del Consiglio nazionale delle ricerche (Cnr-Iret).

In effetti, tutte le specie notturne o molte di loro, si attivano durante il breve momento dell’eclissi. “Per esempio”, ha continuato Mori, “le nitticore, che sono degli aironi notturni, lasciano il loro nido. Le rane iniziano a vocalizzare, c’è una cessazione del frinire delle cicale e un inizio dell’attività sonora dei grillidi”.

“Ma l’aspetto impressionante è che anche le specie diurne – mi vengono in mente i gorilla o i macachi – raggiungono le zone di riposo notturno. Dove appunto cessano la loro attività per poi iniziarla subito dopo la fine dell’eclissi”.

Questo fenomeno così veloce attiva quindi una sorta di campanello d’allarme negli animali. Che cercano di elaborare in fretta una risposta alla paura o comunque a sentimenti negativi.

“Un’eclissi può creare dei veri e propri stati d’ansia negli animali”, ha affermato Mori. “E nelle piante. In cui in qualche modo si assiste a un’alterazione comportamentale, perché durante l’eclissi i fiori si chiudono, risentendo delle variazioni dei parametri ambientali. Mentre si aprono fiori di specie come la ‘bella di notte’, che rimangono aperti”.

Naturalmente, ha continuato Mori, “tutto questo ha un riflesso anche sull’attività degli impollinatori, con il ritorno a nidi o alveari”. 

Eventi astronomici come l’eclissi – e i possibili effetti sui sistemi biologici – sono ormai oggetto di approfonditi studi scientifici da diversi anni. “Tuttavia”, ha concluso Mori, “nel caso dell’eclissi si tratta di un evento su scala globale puntiforme. Per questa ragione, resta abbastanza complicato trarre conclusioni che tengano conto di ogni fattore”.

Come riportato nella rubrica ‘Il Cielo del Mese’ dell’Unione Astrofili Italiani (Uai), l‘eclissi parziale di Sole del 25 ottobre 2022 avrà inizio alle 11:26 precise (ora di Roma) e si concluderà alle 13:21. Il momento in cui la Luna oscurerà maggiormente il Sole – causando l’effetto ‘finta notte’ – sarà alle ore 12:20: quando quasi il 30% del diametro della nostra più importante stella sarà eclissato.

 

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