Giovanissimi tra alcol e botti, i rischi del Capodanno

botti di Capodanno
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Una notte di festa che rischia di trasformarsi in qualcosa di molto diverso. Mentre il conto alla rovescia per Capodanno si fa sempre più vicino, si moltiplicano le segnalazioni e i sequestri di botti illegali. Una passione, quella per fuochi e spettacoli pirotecnici fai da te, che ogni primo dell’anno provoca lesioni anche gravi e perfino morti (sono stati circa 3000 i feriti dal 2012 in Italia, con 6 decessi). Con rischi maggiori collegati al consumo di alcolici, specie per i giovanissimi.

Ma vediamo qualche dato: secondo l’Ovse-CevesUni, osservatorio economico del vino italiano, nella sola notte di Capodanno si prevedono 36-39 milioni di bottiglie di bollicine stappate (per un giro d’affari al consumo di circa 400 milioni di euro). Se però il consumo di alcolici incide su attenzione e capacità di reazione, “a preoccupare di più è il mix di botti e alcol nei giovanissimi”. A spiegarlo a Fortune Italia è Italo Farnetani, ordinario di Pediatria dell’Università Ludes – United Campus of Malta.

Secondo lo specialista “è la cronaca di una morte annunciata” quella che ci attende per la notte di San Silvestro. “È tutto assurdo: per salutare un anno, rischiamo di accumulare un totale di 3 anni di ricoveri in ospedale”, afferma il pediatra. Ma da dove arriva questo dato? “Iniziamo col dire che i fuochi d’artificio, anche se autorizzati alla vendita, non sono mai sicuri. Non esistono botti sicuri. Anche le più innocue stelline che vengono usate con estrema disinvoltura in casa, raggiungono una temperatura di 300 gradi centigradi. Figuriamoci il rischio che possono rappresentare i fuochi d’artificio più grandi e più complessi”.

“L’anno scorso non c’è stato nessun decesso, ma si sono verificati 124 ferimenti, e in 31 casi è stato necessario il ricovero in ospedale. In 14 di questi casi la degenza è durata oltre 40 giorni, data la gravità. In media – calcola Farnetani – le ‘lesioni da botti di capodanno determinano ogni anno più di 1.000 giorni di degenza, praticamente 3 anni di ricoveri. E quest’anno potrebbe anche andare peggio, perché non ci sono più le restrizioni legate a Covid”.

Non è solo lo spirito della festa a far abbassare l’attenzione. “L’assunzione di alcolici da parte degli adulti è un rischio, ma nel caso dei giovanissimi il problema è ancora più serio, come mostrano i casi di ragazzi finiti al pronto soccorso in coma etilico. Se il binge drinking è già un problema nel fine settimana, figuriamoci a Capodanno. Ecco allora che il pericolo si moltiplica per via dell’effetto diretto dell’alcol sull’organismo degli adolescenti, ma anche per la ridotta attenzione che provoca”.

“La quantità di acol che permette di mettersi alla guida è ridottissima”, ammonisce poi Farnetani invitando a non bere chi dovrà guidare, perché “un altro rischio importante è quello di incidenti stradali”.

Secondo il pediatra è dunque fondamentale fare prevenzione, anche emanando a livello di ministero dell’Interno norme più restrittive per l’acquisto e l’uso dei botti di Capodanno. “Troviamo sistemi più moderni per fare festa con le luci. E, se proprio si vogliono i fuochi artificiali, affidiamoci a un esperto”, conclude.

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