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Covid in Italia, la discesa dei ricoveri dopo le feste

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Fanno ben sperare i dati al 10 gennaio che arrivano dagli ospedali sentinella della Fiaso (Federazione aziende sanitarie e ospedaliere). I ricoveri Covid sono in netto calo dopo le feste di fine anno: -9% nell’ultima settimana. Bene anche le terapie intensive, che segnano un -6,3%.

Dopo le riunioni di famiglia e con gli amici, e le preoccupazioni sulla situazione Covid in Cina, “guardiamo con cauto ottimismo a questi dati – commenta il presidente Fiaso, Giovanni Migliore – Le prossime due settimane saranno determinanti per capire le ricadute sugli ospedali dell’aumento dei contagi”.

Quarta settimana col segno meno

Siamo alla quarta settimana con il segno meno per quanto riguarda i ricoveri Covid nel nostro Paese. Il 43% dei posti letto è occupato da pazienti con insufficienza respiratoria o polmonite, in crescita (un mese fa erano il 32%). Si tratta di persone nel 79% dei casi vaccinate da più di sei mesi, con un’età media di 76 anni e con altre patologie.

Le terapie intensive

In leggero calo anche le terapie intensive: -6,3%. Il 67% di questi pazienti è ricoverato per conseguenze gravi dell’infezione da Sars-Cov-2. Si tratta per il 30% di non vaccinati con un’età media di 68 anni.

“Le prossime due settimane saranno determinanti per capire quali potrebbero essere le ricadute sugli ospedali dato dall’aumento dei contagi registrato nelle ultime rilevazioni dell’Istituto superiore di sanità. Se l’indice dei ricoveri non crescerà sensibilmente – spiega Migliore – significa che le varianti attualmente circolanti impattano meno sul rischio ospedalizzazioni”.

Quanto ai piccoli pazienti, è stabile il numero di under 18 anni ricoverati nei quattro ospedali pediatrici e nei reparti di pediatria degli ospedali della rete sentinella Fiaso. Nessun bambino è in terapia intensiva.

L’incognita Kraken

Quanto alla situazione attuale, l’Oms Europa è tornata ad accendere i riflettori su Kraken. “Dati recenti di alcuni di Paesi stanno iniziando a indicare la crescente presenza della variante ricombinante XBB.1.5, che si sta già diffondendo rapidamente in Usa”, ha detto Hans Kluge, direttore regionale per l’Europa dell’Organizzazione mondiale della sanità, secondo il quale nella nostra regione i casi “vengono rilevati in numero piccolo ma crescente e stiamo lavorando per valutarne il potenziale impatto”.

La riapertura delle scuole

“Dobbiamo mantenere comunque alta l’attenzione, guardare cosa succede con i contagi legati alla riapertura delle scuole, anche per l’influenza stagionale, e intensificare la campagna di vaccinazione. I fragili – sottolinea Migliore – sono sempre esposti alle conseguenze gravi di Covid e continuano ad essere i più presenti nei nostri ospedali”.

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