GILEAD

Mobilità sanitaria, i numeri del Lazio e il ‘caso Gemelli’

Policlinico Gemelli
Gilead

Non è semplice decidere di curarsi lontano da casa. Nel panorama della mobilità sanitaria, il Lazio ha una posizione particolare: tra entrate e uscite, il saldo è negativo. E questo nonostante l’attrattività di alcune strutture d’eccellenza, scelte ogni anno da decine di migliaia di pazienti.

Dopo aver esaminato il caso dell‘Ospedale pediatrico Bambino Gesù, nella quarta puntata del focus di Fortune Italia sulla mobilità sanitaria analizziamo i ‘numeri’ della Fondazione Policlinico Gemelli Irccs. 

Viaggi in cerca di cure, mappa e costi del turismo sanitario

Il saldo negativo del Lazio e i risultati del Gemelli

Tanti pazienti arrivano a Roma ogni anno per farsi curare, ma molti di più scelgono centri fuori dai confini del Lazio: secondo il report della Corte dei Conti sulla mobilità sanitaria interregionale, dal 2012 al 2021 questo fenomeno è costato alla Regione Lazio 2,15 mld di euro.

Una cifra imponente. Ma questa Regione, un po’ come Giano bifronte, è anche meta di ‘turismo sanitario‘: un fenomeno in crescita per l’Irccs Policlinico Gemelli, che vanta 1.581 posti letto, 52 sale chirurgiche e 5.714 dipendenti. E che nel 2021 ha accolto 94.669 ricoverati (tra cui 43.722 pazienti oncologici). Di questi, come si legge nel Bilancio di missione, il 20,6% arriva da fuori Regione. Un dato che appare in crescita rispetto al 19% dei ricoveri ordinari del 2020.

Considerando anche l’aumento generale del volume dei ricoveri nel 2021, sono circa 19.500 i pazienti arrivati al Gemelli da fuori Regione nel 2021 (+25%), contro i 15.600 del 2020.

Veduta dall’alto del Policlinico Gemelli

Le eccellenze

Ma cosa spinge questi pazienti a curarsi al Gemelli? “Siamo in grado di garantire livelli importanti di qualità su moltissimi fronti. Uno – sottolinea a Fortune Italia il direttore generale della Fondazione Policlinico Gemelli, Marco Elefanti – è sicuramente la chirurgia oncologica: circa 50mila ricoveri l’anno sono oncologici. In temini di volumi siamo il più grande ospedale oncologico italiano”.

Molto gettonata anche “l’area dell’endoscopia e quella del gastrointestinale. Abbiamo un polo di attrazione importante in radioterapia, anche perché ci siamo dotati di attrezzature molto avanzate. E una notevole capacità di attrazione in cardiochirurgia e neurochirurgia, ma anche per la chirurgia generale”, aggiunge Elefanti.

Marco Elefanti
Marco Elefanti/Credits Policlinico Gemelli

Da dove vengono i pazienti

“Il bacino di utenza è sicuramente quello del Centro-Sud, ma iniziamo ad avere anche una capacità di attrazione di pazienti dal Nord. La maggioranza, però, arriva da Abruzzo, Puglia, Calabria”.   

Non solo, “stiamo concentrando la nostra attenzione anche sui pazienti stranieri”, aggiunge il Dg. Si tratta di pazienti per lo più paganti, per i quali occorre “una presa in carico a distanza e una organizzazione dedicata, con operatori che hanno familiarità con le lingue. Ebbene, registriamo una quota crescente del fatturato privato su questi pazienti”. Prova anche della risonanza internazionale della struttura sanitaria della Capitale.

I collegamenti

Per semplificare le cose ai pazienti da fuori Regione, “abbiamo una rete che ci collega a diverse strutture ospedaliere del Centro-Sud: la presa in carico e la prima parte della diagnosi può essere fatta a livello locale – racconta Elefanti – i pazienti vengono trasferiti da noi per l’intervento chirurgico, tornando nella struttura di appartenenza per il post-operatorio. Questo ci permette di concentratci sulla parte più compessa del trattamento e di lasciare le persone sul proprio territorio di riferimento per il resto del percorso”. Una soluzione articolata attraverso “convenzioni e accordi” con le strutture ospedaliere.

Quanto ai piccoli pazienti, “abbiamo un progetto con l’Associazione Trenta Ore per la Vita, per realizzazione da noi di uno spazio per l’accoglienza dei famigliari dei bambini che assistiamo. Inoltre esiste una rete di strutture per l’accoglienza delle famiglie, con la quale sono state attivate delle convenzioni. Infine – aggiunge Elefanti – abbiamo istituito un Fondo carità con il quale ci facciamo carico degli eventuali oneri alloggiativi nel caso di famiglie in grande difficoltà”.

Il valore dell’indotto per la città

Se per il 2021 il valore della produzione di Fondazione Policlinico Gemelli è pari a 821.556 euro, il Bilancio di missione stima in 432 milioni di euro l’anno l’indotto prodotto dalla struttura per la città di Roma e i territori limitrofi.

Andiamo dai 208,8 mln per le imprese fornitrici ai 43,2 mln di spese per il trasporto locale, fino agli 8,6 mln di spese stimate per vitto e alloggio da parenti di pazienti fuori Regione nella città di Roma.

Dobbiamo pensare al Policlinico Gemelli come a un colosso con tre braccia. C’è “il budget dell’Ssn, fisso da anni, quello della ricerca che cresce costantemente e quello dell’attività privata, che ha comunque dei limiti strutturali, ma che ugualmente è in crescita”, sintetizza il Dg.

L’equilibrio di un colosso come il Gemelli si gioca su queste voci, “ma l’attenzione all’eccellenza della nostra offerta è costante. Ed è questo a permetterci di attrarre un numero crescente di pazienti”, conclude il manager.

 

ABBIAMO UN'OFFERTA PER TE

€2 per 1 mese di Fortune

Oltre 100 articoli in anteprima di business ed economia ogni mese

Approfittane ora per ottenere in esclusiva:

Fortune è un marchio Fortune Media IP Limited usato sotto licenza.