Influenza, salgono a 13,3 mln gli italiani colpiti dal mix di virus

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Non accenna a interrompersi la lunga coda dell‘influenza dei record. Secondo gli ultimi dati diffusi dai medici sentinella Influnet, i casi di sindrome simil-influenzale nella settimana dal 3 al 9 aprile sono stati circa 284.000.

Un totale mai visto

Febbre alta, dolori alle ossa, naso che cola: salgono a oltre 13.302.000 i casi di influenza segnalati all’Istituto superiore di sanità a partire dall’inizio della sorveglianza. Numeri mai registrati prima, almeno a guardare la serie ‘storica’ dal 2009.

“Questa è una stagione con una coda importante, ma in realtà abbiamo avuto la compresenza di un mix di patogeni, non solo influenzali. Il sistema di sorveglianza ci permette di avere una mappatura virologica, così sappiamo che quest’anno, insieme alle sindromi influenzali, abbiamo avuto pneumovirus, Sars-Cov-2, virus respiratorio sinciziale e altri patogeni simil-influenzali”, precisa a Fortune Italia il virologo  Fabrizio Pregliasco, direttore sanitario dell’Irccs Istituto Ortopedico Galeazzi e direttore scientifico di Osservatorio Influenza.

“Insomma, abbiamo avuto una stagione imponente, ma fra i 13,3 mln di casi c’è anche il contributo di Sars-Cov-2″, aggiunge l’esperto.

L’effetto degli sbalzi termici

Quando potremo archiviare l’influenza dei record? “Gli sbalzi termici non aiutano – risponde Pregliasco – penso che dovremo fare i conti con questi virus per tutto il mese di aprile”. 

Non solo. In questi giorni una circolare del ministero della Salute allerta i medici sull’aumento dei casi di scarlattina e streptococco a partire da gennaio 2023, soprattutto nei bambini” sotto i 15 anni. Ebbene, i bambini reduci da infezioni virali come la varicella o l’influenza sono a maggior rischio di sviluppare un’infezione da malattia invasiva da streptococco di gruppo A. “Un classico: le malattie virali – spiega Pregliasco – aprono un periodo ‘finestra’, in cui è favorita l’insorgenza di altre infezioni”. Insomma, il mix di virus che bersagliano i piccoli potrebbe arricchirsi ancora.

I numeri dell’influenza

Nella prima settimana di aprile, comunque, la curva dell’incidenza delle sindromi simil-influenzali in Italia appare in “lenta discesa”, con 4,8 casi per mille assistiti (5,2 nella settimana precedente).

I medici sentinella segnalano una frenata soprattutto nei bimbi sotto i cinque anni, dove il dato è di 15,9 casi per mille assistiti (erano 16,5 nella settimana precedente).

A livello territoriale c’è una grande variabilità: in Valle d’Aosta, Trento, Friuli-Venezia Giulia e Basilicata l’incidenza dell’influenza è tornata al livello basale, mentre nel resto delle Regioni italiane si mantiene con un’intensità media.

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