NF24

Salute, se parlare al telefonino fa salire la pressione

telefonino
Gilead

Quanto ci piace chiacchierare, diceva Sabrina Ferilli in un celebre spot tv di una quindicina di anni fa. All’epoca l’attrice aveva in mano la cornetta del telefono fisso, ormai scomparso da molte case. Oggi però una nuova ricerca mette in guarda dalla passione per lo smartphone. Basta infatti totalizzare mezz’ora o più a settimana di chiamate al cellulare, per veder aumentare del 12% il rischio di ipertensione (rispetto a quanti parlano meno di 30 minuti).

Il dato, pubblicato sull”European Heart Journal – Digital Health’, rischia di farci saltare tutti sulla sedia, considerato che tra lavoro e svago è difficile non superare la mezz’ora segnalata come soglia limite dai ricercatori.

“È il numero di minuti che le persone trascorrono a parlare su un cellulare che conta per la salute del cuore: più minuti significano un rischio maggiore”, ha detto l’autore dello studio, Xianhui Qin della Southern Medical University di Guangzhou, in Cina. “Anni di utilizzo o l’uso del vivavoce non hanno avuto alcuna influenza sulla probabilità di sviluppare la pressione alta. Ma sono necessari ulteriori studi per confermare questi  risultati”, ha aggiunto.

Qualche numero

Quasi tre quarti della popolazione mondiale con almeno 10 anni possiedono un telefono cellulare. E quasi 1,3 miliardi di adulti tra 30 e 79 anni in tutto il mondo soffrono di pressione alta (ipertensione).

L’ipertensione è un importante fattore di rischio per infarto e ictus e figura tra le principali cause di morte prematura a livello globale. I telefonini emettono bassi livelli di energia a radiofrequenza, collegati all’aumento della pressione sanguigna dopo un’esposizione a breve termine. Ma finora i risultati degli studi sull’impatto del cellulare per la pressione sanguigna erano incoerenti, anche perché includevano chiamate, messaggi, giochi e così via.

Lo studio

Questa volta i ricercatori hanno esaminato la relazione tra fare e ricevere telefonate e l’arrivo della pressione alta. Lo studio ha utilizzato i dati della biobanca del Regno Unito realtivi a ben 212.046 adulti tra 37 e 73 anni senza ipertensione all’inizio della ricerca. Le informazioni sull’uso di un telefono cellulare per effettuare e ricevere chiamate sono state raccolte tramite un questionario touchscreen che includeva dettagli come anni di utilizzo, ore settimanali e uso di un dispositivo vivavoce.

Durante un follow-up medio di 12 anni, ben 13.984 (7%) partecipanti hanno sviluppato un’ipertensione. Ebbene, gli utilizzatori dei telefonini (coloro che usavano questo dispositivo almeno una volta a settimana per chiamare o ricevere telefonate) avevano un rischio di ipertensione superiore del 7% rispetto a chi non lo faceva. 

Occhio al tempo

Ma basta parlare al cellulare per 30 minuti o più a settimana per veder salire del 12% il rischio di pressione alta. Un effetto analogo per gli uomini e per le donne. Un tempo di utilizzo settimanale di 30-59 minuti, 1-3 ore, 4-6 ore e più di 6 ore è stato associato rispettivamente a un aumento del rischio di ipertensione arteriosa dell’8%, 13%, 16% e 25%. E il pericolo aumenta nel caso di persone con profili genetici già di per sè più a rischio di pressione alta.

Come procedere, allora? “I nostri risultati – concludono i ricercatori – suggeriscono che parlare al cellulare potrebbe non influire sul rischio di sviluppare pressione alta fintanto che il tempo di chiamata settimanale resta al di sotto della mezz’ora. Sono necessarie ulteriori ricerche per replicare i risultati – ribadiscono gli studiosi – ma fino ad allora sembra prudente ridurre al minimo le telefonate per preservare la salute del cuore”. Con buona pace della passione per le chiacchiere.

ABBIAMO UN'OFFERTA PER TE

€2 per 1 mese di Fortune

Oltre 100 articoli in anteprima di business ed economia ogni mese

Approfittane ora per ottenere in esclusiva:

Fortune è un marchio Fortune Media IP Limited usato sotto licenza.