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Oblio oncologico, il disco verde in Commissione al testo base

Cappellacci
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“Comincia una rivoluzione della speranza e della libertà”. E’ entusiasta Ugo Cappellacci, presidente della Commissione Affari Sociali e Salute della Camera, annunciando l’adozione del testo unificato della legge sull’oblio oncologico.

I lavori avevano subito un’importante accelerazione nel nostro Paese dopo l’annuncio della Spagna, che proprio in questi giorni ha approvato come decreto in Consiglio dei ministri la legge sull’oblio oncologico. Come sanno già i lettori di Fortune Italia, l’obiettivo di questi provvedimenti è eliminare le regole che discriminano i pazienti che hanno superato un tumore e sono alle prese con assicurazioni, crediti e mutui. Cancellando il ‘marchio’ del tumore.

La legge spagnola

La norma spagnola prevede che l’aver superato un tumore non possa essere motivo di esclusione dall’accesso a determinati servizi (come assicurazioni), a partire dai cinque anni dalla fine del trattamento per la malattia e se nel frattempo non c’è stata ricaduta.

Il testo base italiano

Erano 9 le proposte di legge presentate dai vari gruppi parlamentari e una dal Cnel all’esame in Commissione, ma le relatrici, Patrizia Marrocco (FI) e Maria Elena Boschi (Az-Iv) hanno messo a punto un testo unificato. L’annuncio di oggi “è un messaggio di speranza a tutte le persone che – ha detto Cappellacci – provano sulla propria pelle la lotta contro il cancro e al tempo stesso un messaggio di libertà, perché alla guarigione fa seguire una rinascita sociale, cancellando gli odiosi ostacoli che limitano vita à di chi, superato la durissima prova e che ha il diritto di contrarre un mutuo, stipulare un’assicurazione, adottare un figlio a pari condizioni con gli altri cittadini italiani. Alla cura del paziente sul piano della salute si aggiunge una cura giuridica, che restituisce pienezza ed effettività ai diritti di ogni persona”.

I costi del tumore

La legge sull’oblio oncologico è molto attesa dagli oncologici e dalle associazioni dei pazienti come Favo e Aimac, che da anni si si batto a questo scopo. Proprio Favo, in un’indagine sui costi sociali ed economici del cancro in Italia per i malati, i caregiver e le loro famiglie, ha rilevato che il 70% dei cittadini colpiti da cancro manifesta difficoltà finanziarie. Per il 30% la malattia ha influito negativamente sulla carriera in termini di mancato avanzamento, riduzione dell’orario di lavoro da full-time a part-time, ricollocazione in altro ambito professionale e, nei casi più drammatici, perdita del lavoro.

“E’ un fatto rilevante – ha concluso Cappellacci – che questo percorso stia vedendo il contributo costruttivo e condiviso sia della maggioranza e dell’opposizione. Questa condivisione fa ben sperare su una rapida approvazione e soprattutto dimostra che su questi temi si può e si deve operare con la massima coesione possibile”.

Il lavoro va avanti, ma la legge italiana sull’oblio oncologico appare, finalmente, più vicina.

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