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Oblio oncologico, Meloni preme sull’acceleratore

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Dopo tanto parlare, sembra si sia arrivati al tempo dei fatti per quanto riguarda il diritto all’oblio oncologico in Italia.  Obiettivo, come sanno bene i lettori di Fortune Italia, è quello di eliminare le regole che discriminano i pazienti che hanno superato un tumore e sono alle prese con assicurazioni, crediti e mutui. E a testimoniare il nuovo clima è un interessante scambio tra il ministro della Salute e la Premier Giorgia Meloni. 

“Il governo segue con interesse le iniziative parlamentari riguardanti il diritto all’oblio oncologico. Ed è pronto a dare il proprio supporto – ha sottolineato Orazio Schillaci – per trovare soluzioni adeguate a quella che ritiene una problematica di particolare rilievo per tanti cittadini guariti dal cancro costretti ancora ad affrontare numerose difficoltà burocratiche per il ritorno a una vita normale”. Subito è arrivata la conferma della presidente del Consiglio: “Il governo  guarda con grande attenzione alle proposte di legge parlamentari sull’oblio oncologico. Per questo, ho chiesto al ministro della Salute Schillaci di seguire l’iter e assicurare il contributo necessario dell’esecutivo. L’obiettivo che ci poniamo è arrivare, nel più breve tempo possibile, a una norma capace di dare risposte ad un problema estremamente concreto e che incide molto sulla vita di tantissimi italiani”.

Tumore e diritto all’oblio, dopo la Spagna a che punto è l’Italia

 

Dopo l’annuncio a metà maggio dell’esecutivo spagnolo, qualche settimana fa avevamo dato conto di una prima accelerata su questro fronte nel nostro Paese. Attualmente l’oblio oncologico è in discussione in commissione Affari sociali della Camera. Sono 9 le proposte di legge presentate dai vari gruppi parlamentari e una dal Cnel, ma le relatrici, Patrizia Marrocco (FI) e Maria Elena Boschi (Az-Iv) stanno mettendo a punto un testo unificato. I testi presentati prevedono, in varie formule, che non sia possibile avere informazioni su eventuali malattie oncologiche di persone che siano guarite. Insomma, l’obiettivo è cancellare ‘il marchio del cancro’ alimentato dall’inutile burocrazia e superato dalla scienza.

Una piccola rivoluzione per oltre 1 milione di italiani

La legge sull’oblio oncologico è molto attesa dalle associazioni dei pazienti come Favo e Aimac, che da anni si si batto a questo scopo. Ma anche dagli oncologi. “Accogliamo con grande favore e piacere la decisione della Premier Giorgia Meloni di voler contribuire ad una nuova legge sull’oblio oncologico”, hanno sottolineato gli specialisti dell’Associazione Italiana di Oncologia Medica (Aiom).

Fondazione Aiom ha avviato nei mesi scorsi “una campagna di sensibilizzazione sull’oblio oncologico – ricorda Giordano Beretta, presidente Fondazione Aiom – E’ stata lanciata una petizione on line che ha raccolto oltre 106mila firme. Oggi è arrivato un segnale che attendavamo da tempo da parte delle Istituzioni. La presidente Meloni si è espressa, in maniera forte e decisa, a favore di norme a tutela di un numero crescente di italiani”.

“Sono circa un milione gli uomini e donne nel nostro Paese che sono guarite definitivamente dal cancro – puntualizza Saverio Cinieri, presidente Aiom – Presentano di fatto la stessa aspettativa di vita di coloro che non hanno dovuto mai affrontare una malattia oncologica. Quindi devono godere degli stessi diritti nella vita di tutti i giorni: dall’affidamento di minori fino alla stipula di polizze sulla vita. Questo attualmente non accade ed arrivato il momento che l’Italia si adegui a quanto già previsto, a livello legislativo, in diversi altri Paesi Europei”. Una battaglia di civiltà che unisce medici, pazienti ed ex pazienti. E oggi la soluzione appare davvero più vicina.

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