Caldo, quando è troppo infiamma il cervello

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Che effetto ha il caldo sul nostro cervello? Possiamo proteggerlo dall’eccesso di calore, tipico di questi giorni? Uno studio condotto sui topi e pubblicato su Scientific Reports nel 2021 ha cercato di spiegare cosa accade al cervello quando si va incontro al colpo di calore.

Questa condizione si definisce quando il corpo esposto eccessivamente al calore o al sole raggiunge una temperatura di 40 gradi. Quando ciò accade si instaura una condizione chiamata Disfunzione multiorgano che porta al decesso il 40-70% dei pazienti. Studi a lungo termine sui pazienti che si sono salvati dal colpo di calore fatale dimostrano che nel 100% dei casi si ha un disturbo neurologico acuto che può essere persistente nel 23% delle persone.

I ricercatori hanno identificato la causa di questo danno da caldo nella neuro-infiammazione. Per tale motivo hanno condotto lo studio sugli animali per testare delle molecole in grado di modulare la microglia, cellula che è fortemente coinvolta nel processo della neuroinfiammazione. 

Gli autori hanno scoperto che il Dexmetomidine è in grado di modulare la microglia, inducendola nel suo fenotipo protettivo anti-infiammatorio. Hanno quindi ipotizzato che questa molecola potrebbe essere utilizzata per evitare i danni neurologici nei pazienti che soffrono il colpo di calore.

Il colpo di calore altera la regolazione del flusso ematico nel cervello, poiché induce una vasodilatazione che il cervello stesso non riesce a regolare. Questo fenomeno riduce l’afflusso di sangue con conseguente ipossigenazione delle cellule nervose. Inoltre l’alta temperatura affligge tutti gli organi e riduce la pressione e la frequenza cardiaca, impedendo il meccanismo compensatorio che permette al nostro corpo di abbassare la temperatura corporea e tenerla nei range di normalità. 

Il deficit di ossigeno e l’ipovolemia (riduzione del sangue, ndr) causano uno stress cellulare, con rilascio di citochine pro-infiammatorie. Queste ultime inducono la polarizzazione della microglia nel suo stato neuro-degenerativo causando i danni neurologici a breve e lungo termine che si osservano nei pazienti.

Questo studio presenta risultati molto promettenti. Le molecole per contrastare la neuro-infiammazione sia che agiscano sulla microglia direttamente che indirettamente tramite la rimozione degli elementi infiammatori, potrebbero proteggere il nostro cervello dai danni causati dal caldo. Considerando che le temperature aumentano anno per anno studi su popolazioni ad alto rischio come gli anziani, per la valutazione di molecole anti-neuroinfiammazione sono fondamentali.

Credo che attualmente sia più facile proteggere dal caldo, piuttosto che ridurlo. Ovviamente usare un’alimentazione ricca di frutta ed alcuni elementi anti-neuroinfiammazione, come i pomodori, può essere di supporto a tutti noi. 

*Arianna Di Stadio, Dipartimento GF Ingrassia Università di Catania, Full member Sigma Xi

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