Stanchezza, pallore, battiti cardiaci irregolari o accelerati. L’anemia colpisce una persona su quattro nel mondo. Secondo uno studio dell’Institute for Health Metrics and Evaluation (IHME) con il Global Burden of Disease anemia, sono soprattutto donne e bambini a fare i conti con questa malattia. In particolare gestanti e piccoli con meno di 5 anni.
Anemia, tra casi in aumento e differenze di genere
L’anemia è una condizione in cui il numero di globuli rossi non è sufficiente a trasportare abbastanza ossigeno per soddisfare i bisogni dei diversi tessuti e organi del corpo. Nel 2021, 1,92 miliardi di persone a livello globale soffrivano di anemia. Si tratta di un aumento di 420 milioni di casi in tre decenni.
A livello globale, nei dati del 2021 il 31,2% delle donne aveva l’anemia rispetto al 17,5% degli uomini. E la differenza di genere era più evidente tra i 15 e i 49 anni.
La principale causa della patologia era la carenza di ferro nella dieta (66,2% dei casi totali). Ma tra le donne in età riproduttiva, i disturbi ginecologici e le emorragie durante la gravidanza sono altri importanti fattori che contribuiscono al carico di anemia. Mentre per i bambini, a incidere è anche la presenza di emoglobine patologiche, malattie infettive tra cui la malaria.
L’anemia si manifesta in modo diverso a seconda del paziente: nei bambini, può influenzare lo sviluppo cerebrale e la cognizione, quindi il trattamento e la gestione precoci sono cruciali. Studi precedenti hanno dimostrato che l’anemia è associata a un aumento dei tassi di ansia e depressione e a tassi più elevati di parto prematuro, emorragia postpartum, basso peso alla nascita, gestazione breve, morte fetale e infezioni sia per il bambino che per la madre.
La ricerca mostra che attualmente l’Africa subsahariana e il Sud dell’Asia affrontano il maggior carico di anemia. Nel 2021, l’Africa subsahariana occidentale (47,4%), il Sud dell’Asia (35,7%) e l’Africa subsahariana centrale (35,7%) avevano la prevalenza più elevata di anemia.
