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Eli Lilly investe 750 mln per la produzione di farmaci in Italia

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Eli Lilly punta forte, ancora una volta, sull’Italia: la multinazionale farmaceutica statunitense ha infatti annunciato un nuovo investimento da 750 mln di euro per i  prossimi due anni per la produzione di farmaci innovativi nel polo toscano di Sesto Fiorentino. Eli Lilly raggiunge così la cifra di 1,4 mld di euro di investimenti nel Belpaese negli ultimi vent’anni. 

Il piano di sviluppo è il risultato di un percorso che prende le mosse nel 2004, con il riorientamento strategico della produzione nel Paese, che ha fatto del polo di Sesto Fiorentino uno dei siti più innovativi e strategici per la produzione di farmaci biotech in Italia. 

Era il 1959 quando Eli Lilly sceglieva l’area alle porte di Firenze per produrre medicinali che oggi raggiungono oltre 60 Paesi in tutto il mondo, e che per il 95% vengono esportati fornendo soluzioni terapeutiche a più di 7 milioni di pazienti ogni anno. La costruzione del nuovo lotto consentirà di ampliare la produzione dei farmaci destinati al trattamento del diabete e dell’obesità. Ma non solo: l’azienda di Indianapolis ha attivato accordi con eccellenze italiane per espandere ulteriormente il proprio portafoglio in Italia, e in modo particolare la produzione  di farmaci oncologici e per la cura dell’Alzheimer.

Un impegno che consente di guardare al futuro con ottimismo. Non è un caso, allora, che il titolo dell’evento con cui la multinazionale ha annunciato il nuovo patto con l’Italia, alla presenza delle principali istituzioni locali e nazionali, sia proprio “This is the future”. L’investimento, si stima, dovrebbe contribuire al Pil italiano con 1,5 mld di euro, grazie anche all’attivazione di oltre 6mila posti di lavoro di indotto in tutta Italia.

All’evento hanno presenziato i principali esponenti delle istituzioni locali e nazionali: dal sindaco di Firenze Dario Nardella e il presidente della Regione Toscana Eugenio Giani, al vicepresidente del Senato Maurizio Gasparri, fino ai ministri Adolfo Urso (Imprese e Made in Italy) e Orazio Schillaci (Salute), quest’ultimo intervenuto da remoto.

“Questa giornata dimostra la vitalità del tessuto produttivo italiano: la nostra è un’industria farmaceutica di grande livello”, commenta con soddisfazione Gasparri. Sulla stessa lunghezza d’onda il ministro Urso: “Con questo investimento, riaffermiamo il ruolo centrale dell’industria farmaceutica italiana. Siamo tra i primi dieci al mondo nel settore. Per questo motivo abbiamo insediato al ministero il tavolo per l’industria farmaceutica e biomedicale, che ha già portato a un aumento degli investimenti esteri nel nostro Paese. Abbiamo snellito le procedure. Pensiamo che in questo momento l’Italia possa essere il luogo ideale in cui produrre in Europa”. 

Il plastico dell’ampliamento del polo produttivo viene svelato al pubblico

Il piano di investimento di Eli Lilly è un esempio concreto dei risultati che può produrre una efficace sinergia fra pubblico e privato. “Gli enti locali hanno contribuito al progetto con 18 milioni, grazie a un accordo di programma che ha consentito di spostare il liceo Agnoletti nella piana di Sesto Fiorentino”, chiarisce il presidente della Regione Toscana Eugenio Giani. “Un lavoro importante per realizzare una delicata trasformazione urbanistica. In quello spazio avverrà l’espansione di Eli Lilly. È stato un lavoro di squadra: quando fra istituzioni e privati si lavora insieme si può fare il salto di qualità”. 

Gli fa eco il sindaco di Firenze Dario Nardella: “Nel 2015 firmai il protocollo e in meno di otto anni abbiamo spostato la scuola, ricostruendola con le migliori tecnologie e messo insieme gli investimenti. Quando si parla di Firenze e della Toscana si pensa subito al turismo, in realtà è l’industria il settore trainante. Qui c’è una grande tradizione improntata su innovazione e qualità del lavoro. Lilly è una grande multinazionale che sentiamo nostra”. 

Visibilmente soddisfatto anche l’ambasciatore degli Stati Uniti in Italia Jack Markell. “Penso che qualsiasi ambasciatore americano nel mondo oggi vorrebbe fare a cambio con me, per trovarsi in Toscana, in questa bellissima città con una storia incredibile e un futuro radioso davanti a sé. Lilly è un’impresa importante, che crea posti di lavoro salvando vite: non c’è mix migliore di questo”. 

“Oggi è un giorno di grande celebrazione, perché salute e competenze entrano in una dimensione globale. Continuare ad attrarre investimenti nel nostro Paese è fondamentale. Per farlo serve il lavoro congiunto di imprese e istituzioni”, sottolinea il presidente di Farmindustria Marcello Cattani.

“Dopo oltre 60 anni di storia in Italia possiamo scrivere un nuovo, importante capitolo – dichiara Huzur Devletsah, presidente e amministratore delegato Eli Lilly Italy Hub. “Le entusiasmanti scoperte scientifiche in diabete, immunologia, cancro, obesità e Alzheimer, ci incoraggiano a continuare a fare investimenti significativi che sostengono i nostri nuovi farmaci, fra cui i molteplici lanci previsti nel prossimo decennio per aiutare sempre più pazienti in Italia e nel mondo”. 

Azienda leader a livello globale nel settore sanitario, Eli Lilly unisce la cura dei pazienti all’impegno per la ricerca. Fondata oltre un secolo fa da un uomo determinato a realizzare farmaci di alta qualità che rispondessero a esigenze reali, l’azienda rimane ancora oggi fedele a questa mission.“L’azienda ha investito oltre 9 miliardi di dollari nella propria manifattura a livello globale negli ultimi tre anni. Questa espansione contribuirà a portare il portafoglio di farmaci innovativi di Eli Lilly ai pazienti di tutto il mondo”, ha commentato Ilya Yuffa, presidente Eli Lilly international. 

“La notizia di questi nuovi investimenti è significativa per tutto il sistema sanitario italiano”, esordisce il ministro della Salute Orazio Schillaci. “Disporre di terapie sempre più innovative ed efficienti non migliora solo la salute dei pazienti, ma consente al Ssn di risparmiare somme ingenti di denaro. Il Governo è consapevole della centralità del settore e dell’importanza dell’innovazione in campo farmacologico e farmaceutico – conclude Schillaci – Siamo impegnati a favorire sinergie tra politiche sanitarie e industriali che contribuiscano veramente allo sviluppo economici e sociale e soprattutto a garantire la sostenibilità del Ssn”. 

 

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