Puoi alzare la voce? Quante volte ve lo siete sentito dire, da un amico o un familiare. In Italia sono 7 milioni le persone con problemi di udito, circa l’11,7% della popolazione. L’ipoacusia riguarda una persona su tre tra gli over 65, ma c’è anche chi inizia a sentire meno molto prima, già intorno ai 30 anni. Cosa causa la perdita dell’udito nelle persone giovani? A rispondere a Fortune Italia è Arianna Di Stadio, neuroscienziata e docente dell’Università di Catania.
Il rumore
“L’orecchio e le vie uditive hanno un’anatomia molto particolare, che le espone a danneggiamenti per cause diverse; il danno che sia periferico (nell’orecchio) o centrale (nel cervello) porta sempre alla riduzione del senso dell’udito. I fenomeni di invecchiamento portano ad un graduale declino dell’udito, la presbiacusia. Mentre nei giovani una delle prime cause è il danno da rumore“, dice Di Stadio.
La musica
Sul banco degli imputati anche la musica. E non pensiamo solo a quella sentita ‘a palla’ con cuffiette e auricolari. “Quando un soggetto è esposto in maniera cronica a rumori di alta intensità o frequenza – spiega la neuroscienzata – questi possono danneggiare le cellule dentro la chiocciola, porzione interna dell’orecchio, determinando la perdita dell’udito”. Non è un caso che il problema colpisca i musicisti. “In uno studio pubblicato su International journal of Environmental Resaerch and Public Health condotto con il mio team – racconta Di Stadio – abbiamo comparato musicisti classici e pop rock, verificando che in particolare i flautisti nella musica classica e i chitarristi in quella pop-rock vanno incontro ad una precoce perdita dell’udito”.
“Questo avviene perché i suoni molti forti danneggiano le cellule nella chiocciola. Il suono infatti viene trasformato in stimolo meccanico (onda trasmissiva) che, se eccessivo, fa morire le cellule deputate alla sua ricezione”.
Cuore e udito
Un altro nemico dell’udito nei giovani sono le aritmie: alterano l’afflusso di sangue all’orecchio “e, se non trattate adeguatamente, sono in grado di causare la perdita dell’udito perché le cellule dentro la chiocciola vanno in ipossia (mancanza di ossigeno) a causa della riduzione del flusso sanguigno”, puntualizza la neuroscienzata.
Ci sono poi le malattie neuroinfiammatorie o neurodegenerative. In questo caso, l’origine del problema può essere periferica (orecchio) o centrale (cervello). “Recentemente abbiamo spiegato su un articolo pubblicato su Frontiers Neurology il meccanismo tramite il quale una malattia neuro-infiammatoria può causare un danno nell’orecchio”. Ecco allora che “uno screening uditivo sulla popolazione under 50 potrebbe far identificare precocemente malattie come la sclerosi multipla o il Parkinson”.
“Poiché le vie uditive vanno dall’orecchio al cervello, qualsiasi patologia in grado di determinare un danno in questo tragitto può essere responsabile della perdita dell’udito”. Ci sono poi le lesioni vascolari causate dall’ipertensione non adeguatamente trattata a minacciare questo senso. Come pure “il diabete non trattato. In questo caso il danno è a carico del nervo cocleare (dell’udito) – precisa Di Stadio – che conduce il suono dall’orecchio al cervello”.
Sport e traumi
Anche i traumi cranici ripetuti possono causare a distanza di anni una perdita uditiva precoce, “perché innescano dei fenomeni neuro-infiammatori che, se non debitamente trattati, sono in grado di causare la degenerazione di alcune strutture del cervello, incluse quelle deputate alla percezione dei suoni”, avverte l’esperta. Ecco allora che anche discipline sportive dove lo scontro fisico è all’ordine del giorno possono rappresentare un rischio.
Insomma, perdita dell’udito in giovane età può essere causata da tanti elementi. Ecco allora che “la protezione dai suoni forti e la corretta gestione di alcune patologie può indubbiamente aiutare a preservare una buona salute dell’orecchio”, conclude Di Stadio.
