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Genitori ‘multati’ al ristorante, i rischi di una società bambinofobica

cani e bambini
Gilead

Avrete letto sicuramente in questi giorni della coppia di genitori americani ‘multata’ al ristorante per via del comportamento un po’ troppo vivace dei figli. In realtà la cosiddetta multa era un sovrappezzo sul conto – entità 50 dollari (circa 48 euro) – deciso dal proprietario di un ristorante in Georgia (Usa), il  Toccoa Riverside di Blue Ridge, divenuto virale sui social dopo il fattaccio (pare che il locale non sia nuovo a simili atteggiamenti).

Naturalmente la vicenda ha diviso i commentatori. Se in molti sottolineano l’incapacità dei genitori moderni di dare e soprattuto far rispettare le regole di convivenza civile ai propri figli, altrettanti puntano il dito contro il mare di divieti che, ormai non solo Oltreoceano. complica la vita delle famiglie con bambini.

Le competenze dei genitori

“Credo che questa vicenda possa essere letta da più punti di vista. Si sta vivendo un periodo di difficoltà genitoriale, per cui molto spesso il contenimento dei bambini in certe situazioni non è adeguato, nemmeno a livello familiare. Qui entrano in gioco le competenze genitoriali, sulle quali è importante lavorare”, afferma Fortune Italia Rino Agostiniani, consigliere della Società italiana di pediatria (Sip).

L’overdose di schermi

Attenzione, però: “Tra un bambino che se ne va un po’ in giro e fa confusione al ristorante e uno inebetito davanti a un iPad o iPhone, preferisco il primo. Perchè se per tenere zitto e buono il bimbo lo dobbiamo incollare agli schermi, preferisco che corra”, dice Agostiniani. Insomma, usare i device come un tata virtuale non è la soluzione.

“Se come società non si ha la tolleranza di fronte a un pianto o alla voce alta di un bambino – riflette il pediatra – siamo una società che ha poche speranze per il futuro. Perchè se vogliamo investire sulle giovani generazioni, dobbiamo essere pronti a tollerale i bambini, naturalmente entro certi limiti. Uno dei cartelli che mi hanno colpito di più è stato il divieto ‘a cani e bambini’: ecco, mi chiedo che futuro avremo. Investiamo, piuttosto nell’accompagnamento dei genitori, un po’ spaesati sul fronte dell’educazione”.

La generazione del padre padrone

Quella del genitore che diceva: ‘Si fa così perchè lo dico io’ è una generazione ormai archiviata. “Questo atteggiamento non va bene – sottolinea Agostiniani – ma non va bene nemmeno considerare il bambino come un amico. I bambini, specie i più piccoli, hanno bisogno di chiarezza e indirizzi, necessitano di qualcuno che li educhi al sano rispetto delle regole della convivenza civile, che li accompagneranno nella vita adulta”.

Anche perchè queste regole “vanno apprese da piccoli. E se la scuola è importante, lo è ancor di più la famiglia“. Ecco allora che il messaggio del pediatra a ragazzi e ragazze è: “Fate i genitori: non abbiate paure di dire di no, motivando le vostre regole. Certo, è più faticoso rispetto a dire sempre di sì”. Ma questi sono i famosi ‘no che aiutano a crescere’: “Formeranno adolescenti e giovani in grado di muoversi nel mondo”, conclude.

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