Covid in Italia, la brusca risalita dei casi

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Brusco aumento dei casi di Covid-19 in Italia. L’ultimo bollettino diffuso dal ministero della Salute segnala ben 44.953 nuovi contagi in una settimana, oltre 10mila casi in più rispetto alla settimana precedente. In salita anche l’indice di trasmissibilità Rt che è pari a 1,12 (era a 0,93 sette giorni fa) e ha ormai superato la soglia epidemica. Ma anche i decessi, che sono stati 235 (contro 192).

L’incidenza di Covid-19 è in aumento in quasi tutte le Regioni con il Veneto che registra i tassi più alti, più che doppi rispetto alla media nazionale (176 per 100 mila). Se nel caso dell’influenza e dei virus cugini i più colpiti sono i bimbi, per Sars-Cov-2 la fascia di età più interessata è quella degli ultranovantenni. Anche per questo dal ministero della Salute si sottolinea come in questa fase, caratterizzata dalla stagionalità dei virus respiratori, l’obiettivo primario sia quello di proteggere le fasce più fragili della popolazione che, per età o condizione patologica, sono a maggior rischio di sviluppare forme gravi di malatti.

La situazione degli ospedali

Quanto all’occupazione dei posti letto in area medica, secondo l’ultimo bollettino il dato sale al 7,7% (con 4.811 ricoverati). In lieve aumento l’occupazione dei posti letto Covid in terapia intensiva: siamo all’1,5% (137 ricoverati) rispetto all’1,4% della scorsa settimana. Tra le varianti, si conferma il dominio di EG.5 (Eris).

La prevenzione

A fronte di questi dati Francesco Vaia, direttore  della Prevenzione Sanitaria, sottolinea come il Ssn sia “chiamato a impegnare ogni risorsa per una campagna di prevenzione che vede nella vaccinazione lo strumento decisivo. È nostro dovere, perché possibile, ridurre la mortalità e limitare un eventuale aumento delle ospedalizzazioni, che a oggi sono comunque assolutamente sotto controllo come indicano i dati”.

Le circolari

Con le ultime circolari alle Regioni “abbiamo rimarcato l’importanza di promuovere l’offerta attiva delle vaccinazioni affinché, oltre all’importante lavoro dei Dipartimenti di prevenzione, dei medici di medicina generale, dei pediatri di libera scelta e delle farmacie, la vaccinazione sia disponibile anche negli ospedali e nelle Rsa, nonché negli ambulatori pubblici e privati che hanno in carico le persone fragili e/o affette da malattie croniche”, ribadisce Vaia.

“Allo stesso modo, massima attenzione continuerà a essere dedicata alla sorveglianza dell’andamento epidemiologico di tutti i virus respiratori”.

“Nessun allarme infine – conclude Vaia – sul tema delle malattie respiratorie pediatriche in Cina, che stiamo monitorando attentamente in stretto raccordo con le Istituzioni internazionali”.

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