Alzheimer, il progetto italiano e i 6 biomarcatori ‘spia’

Alzheimer
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La ricerca farmaceutica sta sviluppando nuove strategie terapeutiche per contrastare la malattia di Alzheimer. Si tratta però di terapie che si mostrano efficaci nelle fasi precoci, ecco perchè diventa fondamentale riuscire a individuare il prima possibile l’esistenza di un problema. Di ricerca e  diagnosi precoce si parlerà a Roma nel meeting nazionale della Rete Irccs delle Neuroscienze e della Neuroriabilitazione (RIN), giunto alla sua terza edizione e organizzato dall’Irccs San Raffaele, al via da domani a Roma.

Le ‘spie’ dell’Alzheimer saranno al centro del workshop sul progetto nazionale Interceptor, finalizzato alla validazione di uno strumento diagnostico e organizzativo per l’identificazione precoce dei soggetti ad alto rischio di sviluppare Alzheimer ed altre demenze. “Il progetto – ha anticipato Paolo Maria Rossini, direttore del Dipartimento di Neuroscienze e Neuroriabiltazione dell’Irccs San Raffaele – si è chiuso proprio in queste settimane dopo 5 anni di intensa attività e ha raggiunto tutti gli obiettivi prefissati nonostante le battute di arresto legate alla pandemia Covid”.

“Sono stati reclutati e seguiti nel tempo oltre 360 soggetti colpiti da un quadro di disturbo cognitivo lieve. In tutti questi soggetti sono stati raccolti (al tempo 0, cioè al momento del reclutamento) ben 6 diversi ‘biomarcatori’, cioè esami neuropsicologici e strumentali potenzialmente in grado di prevedere l’evoluzione dell’eventuale malattia”, ha puntualizzato Rossini.

Tutti i pazienti reclutati “sono stati poi seguiti per oltre 3 anni con test cognitivi e visite cliniche nel corso delle quali circa un centinaio è stato riscontrato essere progredito” verso la malattia vera e propria (Alzheimer ed altre forme di demenza), ha sintetizzato l’esperto, convinto che le analisi dei dati ottenuti “forniranno informazioni di formidabile interesse per l’organizzazione dei servizi, la prevenzione e la cura della malattia”.

L’evento romano sarà “un momento di estremo interesse scientifico per gli specialisti del settore” ha chiosato Massimo Fini, presidente del congresso e Direttore Scientifico del San Raffaele. “Un momento di discussione e confronto sulle principali tematiche di ricerca e di assistenza inerenti le patologie neurologiche, con lo scopo di identificare innovative strategie immediatamente trasferibili nella pratica clinica”.

Qualche numero

Nel nostro Paese si stimano oggi circa 1.200.000 casi di demenza, con un aumento di circa 150 mila diagnosi ogni anno e con un tasso di crescita destinato a crescere significativamente nei prossimi anni a causa del progressivo invecchiamento demografico. L’Alzheimer, che conta 700.000 casi in Italia, si attesta come terza causa di morte tra gli over 65 in Europa occidentale e una delle principali cause di disabilità nella popolazione over 60 a livello mondiale.

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