Angelini Ventures investe 3 mln di dollari su microbiota e salute della donna

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Angelini Ventures scommette sulla salute femminile e sulle potenzialità del microbiota contro l’infertilità. La società di venture capital di Angelini Industries, gruppo italiano fondato ad Ancona nel 1919 da Francesco Angelini, ha annunciato nei giorni scorsi un investimento da 3 milioni di dollari in Freya Biosciences, startup biotech con sede a Copenaghen specializzata in ricerca clinica sulla salute femminile e riproduttiva.

Angelini Industries opera in 21 Paesi del mondo con ricavi per oltre 2 miliardi di euro, generati nei settori salute, tecnologia industriale e largo consumo. Come spiegano da Angelini Ventures, l’operazione rientra nel finanziamento complessivo di 38 milioni di dollari che rappresenta il “round di serie A”, ovvero la prima fase di crescita di Freya Biosciences, portato avanti da Sofinnova Partners e OMX Ventures, insieme a Export and Investment Fund of Denmark, Mike Jafar Family Fund, CE-Ventures, Corundum Systems Biology e Indaco Venture Partners.

In questo modo Freya Biosciences porterà avanti studi clinici, con un focus iniziale sull’infertilità femminile, svilupperà la sua piattaforma digitale progettata per raccogliere migliaia di dati biologici sulla base dei quali definire terapie più mirate, e continuerà a potenziare i suoi team di Copenaghen e Boston.

La salute della donna e il microbiota

In ‘casa’ Freya Biosciences si studia l’interazione tra la fertilità femminile e il microbiota vaginale, una costellazione composta da miliardi di microrganismi, prevalentemente batteri. Poiché è stato osservato che l’infertilità è spesso associata all’alterazione del microbiota (disbiosi), Freya sta sviluppando un farmaco sperimentale, derivato da donatrici sane, in grado di modulare il sistema immunitario, con l’obiettivo di risolvere la disbiosi.

Oltretutto la procedura per ricavare dalle donatrici sane il materiale biologico necessario a produrre il farmaco sperimentale e per somministrarlo alle donne con disbiosi “è minimamente invasiva e richiede solo pochi minuti”, dicono da Angelini Ventures.

I primi risultati osservati in uno studio clinico molto preliminare, mostrano che il farmaco sperimentale sarebbe efficace nel ristabilire, nell’arco alcuni giorni, l’equilibrio del microbiota nelle donne con disbiosi.

“Freya sta portando avanti un lavoro clinico d’avanguardia con un approccio innovativo, fino a oggi poco esplorato in ambito ginecologico – ha affermato Paolo Di Giorgio, Ceo di Angelini Ventures – I primi risultati positivi ottenuti dagli studi clinici di Freya su microbiota e immunoterapia suggeriscono che questo può essere un approccio efficace e mirato per affrontare alcune condizioni cliniche che hanno come comune denominatore proprio l’alterazione del microbiota, come l’infertilità. Con l’investimento in Freya prosegue il cammino di Angelini Ventures finalizzato a individuare e sostenere idee innovative e ad alto contenuto tecnologico nel campo delle scienze della vita”.

Medicina di genere

Grazie a questo investimento di Angelini Ventures, “il nostro Gruppo entra nella ricerca clinica sulla fertilità femminile – ha sottolineato Sergio Marullo di Condojanni, Ceo di Angelini Industries – La salute delle donne e più in generale la medicina di genere meritano la massima attenzione e per questo abbiamo scelto di finanziare chi è impegnato nello sviluppo di soluzioni terapeutiche nuove, efficaci e personalizzate che rispondano al bisogno di benessere delle donne e in particolare al desiderio di maternità. Il nostro impegno in questo ambito si iscrive nella strategia generale del Gruppo che nei diversi settori in cui è presente vuole essere attento ai bisogni delle persone e delle famiglie”.

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